Mercoledì 24 Aprile 2024

Le donne schierate con Depp "Amber non ci rappresenta"

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di Barbara Berti

Ancora prima del verdetto, Johnny Depp aveva già vinto alla corte della pubblica opinione, raccogliendo un esercito poliedrico di sostenitori: tanti colleghi attori, attivisti per i diritti degli uomini, media di estrema destra, nemici della Disney pronti a capitalizzare sul suo stato di star caduta dell’impero di Topolino. Senza dimenticare le tante donne del mondo dello spettacolo che tramite social o direttamente in aula – come Kate Moss – hanno difeso a spada tratta la star dei Pirati dei Caraibi. E adesso che è arrivato il verdetto favorevole, la schiera di fan aumenta a dismisura. E sono proprio le donne comuni a stare al fianco del ’capitano Jack Sparrow’. All’esterno del tribunale, ad attendere la sentenza, si era radunata anche una piccola folla, nulla rispetto alle giornate “calde“ del processo, con tanto di cartelloni decorati con cuoricini e scritte “Giustizia per Johnny“.

E chi non era presente in Virginia ha comunque seguito il processo tramite Internet e i social. Su Twitter l’hashtag #JohnnyDepp è schizzato alle stelle al momento della sentenza e dopo 24 ore era ancora in tendenza. "Ci sono voluti sei anni ma finalmente giustizia è stata fatta", scrive una fan. "Ha detto al mondo che lui era la vittima e il mondo gli ha creduto. Johnny ha vinto contro Amber e non potrei essere più felice per lui" dice un’altra utente. E ancora: "Spero che Depp ritrovi la pace e ritorni alla grande nel cinema. Tutti hanno bisogno del capitano Jack Sparrow, tutti vogliono Edward mani di forbice, tutti vogliono essere portati alla Fabbrica di cioccolato"; "È proprio adesso il momento di una maratona dei Pirati dei Caraibi". Sempre da una donna arriva questo commento: "Lui ha vinto perché era innocente".

Insomma, tra cartelli e messaggi social, tante donne si sono schierate dalla parte del divo di Hollywood. E stanno continuando a farlo dopo che la Heard ha commentato la sentenza così: "Questa pronuncia segna un ritorno all’epoca in cui una donna che osava parlare contro la violenza domestica veniva pubblicamente umiliata". Nell’epoca #MeToo, tante donne ritengono l’attrice di Acquaman una falsa vittima: "Una donna che si fa scudo del suo genere per diffamare un uomo di violenza domestica e poi si prende il diritto anche di dire ‘mi dispiace per tutte le donne’ è una persona che non ha alcun rispetto per quelle donne che le violenze le subiscono davvero".