di Alessandro Farruggia
Le ombre russe sulla campagna elettorale sono per il Pd l’ennesima dimostrazione dell’inaffidabilità del centrodestra. "Non si può tollerare l’ingerenza di una potenza straniera ostile quale è oggi la Russia di Putin. Se si é patrioti, se si é per l’Italia – scrive sui social il segretario del Pd, Enrico Letta – si condannano gli interventi della Russia di Putin nella campagna elettorale e le azioni di spionaggio. Sulla vicenda dello spionaggio noi siamo seri e coerenti, la destra invece non ha detto niente ed è drammaticamente ambigua: non si può essere patrioti e essere amici della Russia di Putin". "Ormai – insiste Letta – è evidente a tutti. La Russia è definitamente parte della campagna elettorale ed essere davvero patrioti oggi significa prenderne le distanze e fare gli interessi dell’Italia. Non quelli di Putin". A bruciare sono anche le rivelazioni sulla presenza di una spia russa in ambienti frequentati da personale della base Nato di Napoli. "Sono gravissime – attacca Letta – le rivelazioni sulle attività di spionaggio russo in Italia. L’ambasciata russa dia risposte invece di reagire nel modo inaccettabile col quale anche questa volta si è espressa".
Nel partito sono diverse le voci che supportano la denuncia di Letta. "Il vero partito nazionale che difende e assicura gli interessi dell’Italia – osserva il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Roberto Morassut – è il Pd, che vuole un Paese indipendente in in’Europa integrata e forte. Salvini e la Lega si definiscono ‘sovranisti’, ma sono legati agli interessi geopolitici della Russia. Il partito della Meloni fa retorica nazionalista ma sposa le posizioni della destra americana e di Trump, che vogliono ridurre l’Europa e l’Italia a loro satelliti. La scelta è anche questa". "Difendere gli interessi nazionali – scrive su Twitter la presidente dei senatori del Pd, Simona Malpezzi – significa non essere opachi nei confronti della Russia e delle sue ingerenze nella campagna elettorale".