Giovedì 25 Aprile 2024

La regina inviò il nipote in guerra "Harry è sacrificabile, William no"

L’ex generale Jackson rivela il retroscena su Elisabetta e la scelta di mandare il principe più giovane a Kabul "All’inizio voleva far partire entrambi, poi ci ripensò: avrebbe messo in pericolo l’erede al trono".

La regina inviò il nipote in guerra  "Harry è sacrificabile, William no"

La regina inviò il nipote in guerra "Harry è sacrificabile, William no"

di Deborah Bonetti

LONDRA

La vita del principe Harry, durante le sue due missioni in Afghanistan, la prima nel 2007 e la seconda nel 2012, sarebbe stata giudicata "sacrificabile" dalla regina Elisabetta, nonché sua nonna, rispetto a quella del fratello maggiore William.

La rivelazione di questo retroscena arriva dai massimi livelli dell’esercito britannico, per la precisione dall’ex generale capo delle forze armate inglesi in Afghanistan, Sir Mike Jackson, in una nuova serie tv sulla famiglia reale inglese che fa concorrenza a The Crown. "The Real Crown: Inside the House of Windsor" (Tradotto: "La vera corona: dentro la casata dei Windsor") comincia il 20 aprile su Itv, uno dei canali pubblici britannici, e si presenta come un serio documentario, non quindi una fiction, pronto a svelate i segreti dei Windsor.

Tra gli scoop rivelati nelle cinque puntate di un’ora l’una c’è il fatto che il principe William, in quanto erede dell’allora erede al trono, avrebbe goduto di protezioni significativamente maggiori rispetto a Harry durante la propria attività militare.

La regina avrebbe voluto che entrambi i nipoti andassero a combattere al fronte, ma proprio a questo proposito il generale Jackson ha spiegato che per William la situazione si presentava come troppo rischiosa, quindi era stato tenuto a casa. Il principe Harry - che ora vive in California con la moglie americana Meghan e si sta sfogando delle ingiurie subite, a sua detta, dalla famiglia reale - invece poteva essere (nella peggiore delle ipotesi) sacrificato. Non a caso il titolo scelto dal principe per la sua autobiografia, ’Spare’, letteralmente significa ’di troppo’ e, in modo figurato, richiama l’immagine della ruota di scorta.

Il secondogenito di Diana raccontò inoltre i segni di profondo dolore che questa esperienza in guerra gli aveva lasciato. Dichiarò di aver ucciso venticinque talebani "come fossero pedine degli scacchi". E la Regina era ben consapevole di ogni rischio, fisico e psicologico, a cui suo nipote stava andando incontro. Quando rivelato dall’ex generale Jackson suona infatti ancora più pesante dopo le affermazioni di un altro elemento di spicco dell’intelligence britannica: sir John Scarlett, spia di lungo corso e numero uno dell’MI6 a metà anni 2000. "La regina - la sottolineatura dell’ex capo degli 007 - aveva completo accesso a tutto, a una straordinaria quantità d’informazioni e per più tempo di chiunque altro. Era discreta e al corrente di ogni dettaglio".

La serie rivela anche come la regina consorte Camilla abbia incontrato l’allora arcivescovo di Canterbury, George Carey, in un appartamento privato di Londra nel 2002 per pianificare in segreto il matrimonio con Carlo (poi avvenuto nel 2005). Tra le rivelazioni esplosive c’è anche parecchio materiale sul principe Andrea, duca di York, a partire dalla sua personalità estrosa, senza contare la sua disastrosa amicizia con il pedofilo americano Jeffrey Epstein, che gli ha fatto perdere i titoli e gli appannaggi reali. Tra le altre chicche nell’attesissima serie c’è anche un’intervista a Michael Fagan, che racconta come riuscì a intrufolarsi a Palazzo Reale e ad entrare nella camera da letto della regina nel 1982: "Qualcuno avrebbe dovuto fermarmi – spiega – e invece mi sono trovato davanti a Liz".