Mercoledì 24 Aprile 2024

"La perizia psichiatrica mi offende" Silvio: processatemi, io non verrò

I pm volevano verificare la salute fisica e mentale del leader di Forza Italia per proseguire il Ruby ter. L’ex premier insorge: "Un’onta per la mia storia e l’onore". L’accertamento salta, avanti con le udienze

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di Anna Giorgi

"La perizia psichiatrica no, che il processo, allora, vada avanti in mia assenza". A scriverlo, in una dichiarazione indignata e perentoria, indirizzata al presidente della settima sezione penale, Marco Tremolada, è l’ex premier Silvio Berlusconi e il processo in questione è l’infinito Ruby ter, filone sulle Olgettine stipendiate dal ragionier Spinelli per negare il bunga-bunga, che ha già subito almeno quattro rinvii. La perizia medico legale sulle condizioni di salute di Berlusconi, che era stata già disposta con tanto di team di medici nominati, era stata chiesta lo scorso 8 settembre dalla sezione presieduta da Tremolada, per via del nuovo legittimo impedimento presentato dai legali dell’ex premier.

L’obiettivo del tribunale era accertare se lo stato fisico e mentale del leader di Forza Italia, 85 anni fra una decina di giorni, paziente long Covid, fosse tale da impedirgli di seguire il dibattimento e, nel caso, sapere se si trattasse di un impedimento irreversibile o temporaneo. Il capo di Forza Italia però non ci sta e scrive ancora: "La decisione di sottopormi a una illimitata perizia psichiatrica è lesiva della mia storia e della mia onorabilità, oltre che un evidente pregiudizio nei miei confronti". E ancora: "Non accetterò questa decisione che è fuori da ogni logica" e chiede che "si proceda, dunque, in mia assenza alla celebrazione di un processo che neppure sarebbe dovuto iniziare, nella consapevolezza che verrà riconosciuta la assoluta correttezza del mio comportamento e sarò assolto da ogni accusa".

Ora il collegio dovrà fissare una nuova udienza da celebrare a breve, per andare avanti col dibattimento al posto di quella più lontana, già fissata per il 17 novembre, in cui si sarebbe dovuto discutere quanto emerso dalla perizia. Il processo dunque andrà avanti senza la presenza in aula dell’imputato principale: "un grave vulnus per la sua difesa, in un momento particolarmente delicato del processo", dice il suo avvocato Federico Cecconi.

Ma Silvio Berlusconi, nello sfogo, se la prende anche con la Procura, rea di avere usato toni e modi "inaccettabili", riferendosi in modo evidente alle parole usate in udienza dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che aveva definito il quadro clinico di Berlusconi: "Un quadro di malattia di vecchiaia, ma non così grave". La Siciliano in aula, lo scorso 8 settembre, aveva anche detto: "Nel corso dell’estate le condizioni di Berlusconi apparivano migliorate, lo abbiamo visto scorrazzare in kart nella sua Sardegna, parlare con i leader politici, decidere del nostro futuro e di quello dei nostri figli. A fronte di questo è arrivata la nuova richiesta di legittimo impedimento. Io penso – aveva proseguito – che se non fosse supportato da una serie di medici infinita e di avvocati sarebbe qui a farsi il processo".