Mercoledì 24 Aprile 2024

La mia banda vale oro: all’asta il catalogo Pink Floyd

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Matteo

Massi

La domanda, come diceva quel tale in tv a cavallo tra anni ottanta e novanta (Antonio Lubrano), sorge spontanea: ma almeno questa volta David Gilmour e Roger Waters saranno d’accordo? Quando ancora i Pink Floyd sembravano granitici scrissero “Money“ (1973, “The dark side of the moon“) e di money, di soldi, si tratta in questo caso.

Ieri il Financial Times ha annunciato che si è scatenato un duello, quasi all’Ok Corral, tra Bmg (che dietro ha il fondo Kkr) e Warner per accaparrarsi il catalogo di quello che resta del gruppo di Cambridge, dilaniato dalle morti (Syd Barrett) e dalle liti tra Gilmour e Waters.

In ballo ci sarebbe una bella sommetta, destinata ad alzarsi: 500 milioni di dollari come base di partenza per prendersi l’intero catalogo, comprensivo sia dei diritti di autore sia di quelli di registrazione. Affare allettante in un settore che ha conosciuto un’improvvisa accelerazione da un paio d’anni a questa parte. In principio, con sommo stupore di molti fan, fu Bob Dylan a vendere per primo i suoi diritti.

Ma il record – che rischia ora di essere scalzato – è di Bruce Springsteen: 550 milioni di dollari per le sue canzoni e affare concluso, con reciproca soddisfazione delle parti. Nel chiudere però quest’affare, nonostante un probabile gioco al rialzo, avranno il loro peso l’aumento dei tassi d’interesse e il rallentamento dell’economia globale.

Gli inguaribili romantici, come sempre, saranno costretti a farsene una ragione. Tutto ha un prezzo, anche quel virtuoso incrocio d’ingegni che ha partorito un gioiello, letterariamente (e musicalmente) parlando come “Shine on you crazy diamond“ (1975, “Wish you were here“). Ventisei minuti (complessivi) di pura bellezza che non saranno mai scalfiti dal vile denaro. In fondo, anche i Pink Floyd, così come le altre stelle del rock tengono famiglia. E con lo streaming, anche dei vecchi pezzi, perfino di quelli entrati nel mito, non si paga il mutuo. Disse, con perfetta capacità di sintesi, un certo David Crosby non più tardi di un anno fa.