Venerdì 26 Aprile 2024

La Decima di Beethoven? Scritta da un pc

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Giuseppina

La Face

Un software può sostituire il genio? A Bonn, città natale di Beethoven, il prossimo 9 ottobre verrà eseguita la sua decima Sinfonia: l’ha scritta un programma di intelligenza artificiale sulla base di sparsi abbozzi contenuti nei quaderni di appunti che Beethoven portava sempre con sé. L’esperimento entusiasmerà alcuni e infastidirà altri. In primis chi crede che l’opera d’arte musicale sia frutto di un’ispirazione immediata. Non è così: essa ha una grammatica e una sintassi complesse. Le idee, per quanto geniali, vanno inserite in una trama articolata.

Non a caso i docenti di composizione spingono gli allievi a ‘copiare’ i grandi musicisti per coglierne i segreti e catturarne lo stile dall’interno: una "didattica del solco tracciato". Se, come nel caso di Bonn, l’allievo è un computer, musicologi, compositori e scienziati possono istruirlo con grandi quantità di informazioni desunte dall’analisi di musiche di Beethoven e indurlo a scrivere "à la manière de": non c’è scandalo. Anzi, il connubio fra arte e intelligenza artificiale può illuminare aspetti della creatività musicale ancora in ombra. Peraltro lo stimolo a completare la Decima non è nuovo: nel 1988 il musicologo Barry Cooper realizzò il primo movimento, ma fu sommerso dalle critiche. Resta tuttora un dubbio di fondo: tra gli abbozzi di Beethoven sarebbe in realtà impossibile individuare con certezza quelli della Decima. Scetticismo condiviso anche da Lewis Lockwood, l’esegeta di Beethoven per eccellenza.