
Roberto Mancini (Ansa)
Appiano Gentile (Como), 5 gen - Roberto Mancini ci crede: con la Juve si può fare risultato. Non sarà facile ma per i nerazzurri il derby d'Italia si può e si deve vincere: "Sarà una partita dura è difficile. Ma è un classico del calcio italiano, l'Inter se gioca bene e concentrata può battere chiunque. Siamo l'Inter dobbiamo sempre giocare per vincere" la promessa del tecnico nella conferenza della vigilia. Anche perché iniziare il 2015 con un successo contro i rivali di sempre proietterebbe la squadra ad una seconda parte di stagione molto più propositiva. "Durante l'anno ci sono partite importanti e ottenere tre punti può far cambiare qualcosa anche a livello di autostima - ha spiegato il tecnico -. Voglio vedere una squadra che scende in campo per vincere. La forza di una squadra parte dalla difesa". E il distacco in classifica, ben diciotto punti che sembrano incolmabili, non rispecchia la differenza tra i due club secondo l'allenatore: "La Juventus ha meritato gli ultimi due scudetti - ha aggiunto Mancini-. Pirlo ha fatto fare loro il salto di qualità. Ma non credo ci sia tanta differenza come in classifica".
A parte il campo poi, ci sono altri pensieri che affollano la mente dell'allenatore. Il mercato tiene banco. Il primo rinforzo è arrivato: Lukas Podolski che se arriverà il transfert andrà in panchina. "Ha una carriera importante alle spalle, ha molta esperienza non è un giocatore a fine carriera e spero ci possa dare una grande mano" ha detto il tecnico. "Gli esterni chiesti però sono due. Shaqiri? Potrebbe fare al caso nostro, ma al momento è del Bayern Monaco". Non solo però perché c'è la suggestione Lavezzi che infiamma i tifosi: "È un giocatore de Psg per ora. È molto difficile al momento per noi, bisogna capire cosa succederà con il club - ha spiegato Mancini -. Bisogna aspettare. Susic? È un giovane che ha grande qualità può esserci utile in futuro". Il club lavora per soddisfare l'allenatore, ma tenendo ben presente il Fair Play Finanziario che non può concedere spese folli.