Mercoledì 24 Aprile 2024

Ingoia un ago dal dentista: donna operata e salvata al Policlinico di Bari

La paziente arrivata da Matera è stata sottoposta a endoscopia d'urgenza per la rimozione dell'ago che era finito nel bronco inferiore del polmone destro

Un dentista (Foto d'archivio)

Un dentista (Foto d'archivio)

Bari, 14 novembre 2022 - Una paziente di un dentista è stata operata al Policlinico di Bari dopo aver inalato accidentalmente un ago lungo 4 centimetri usato per la devitalizzazione dei denti. La donna, arrivata da Matera, è stata intubata e sottoposta a un'endoscopia d'urgenza per consentire la rimozione del corpo estraneo. L'operazione è stata svolta dall'equipe di chirurgia toracica diretta dal professor Giuseppe Marulli.

L'incidente nello studio dentistico è avvenuto nel corso di una normale operazione di devitalizzazione di un dente. Nel corso dell'operazione al dentista è sfuggito di mano l'ago che è andato a finire nella via aerea della donna di 45 anni, attraversando la trachea e andando a infilarsi nel bronco inferiore del polmone di destra. "Il caso dell'ago per la devitalizzazione è solo l'ultimo in ordine di tempo - spiega il professor Marulli -. Negli ultimi mesi siamo intervenuti per rimuovere un molare, un chiodo finito nella bocca di un operaio e poi nei bronchi a seguito di un colpo di tosse, un chicco di uva inalato da un anziano 80enne e persino una moneta di 5 centesimi inalata da un paziente psichiatrico".

Sono oltre 200 le broncoscopie per sospetto corpo estraneo effettuate negli ultimi dieci anni al Policlinico di Bari, che rappresenta il centro di riferimento per la endoscopia della via aerea in urgenza e l'unico in tutto il Sud Italia abilitato a effettuare endoscopie in caso di sospetto corpo estraneo per bambini sotto i 18 mesi. In un caso sospetto su tre viene effettivamente trovato il corpo estraneo; sono stati circa 70, infatti, gli interventi di rimozione. Per la stragrande maggioranza i pazienti sono bambini di età inferiore ai due anni che inalano nelle vie respiratorie fino ai bronchi, ingoiandoli per errore, mandorle, noccioline o pezzi di plastica di giocattoli.

"La maggioranza dei casi riguarda i bambini - aggiunge Marulli -. Spesso i genitori arrivano con il sospetto che il proprio figlio abbia inalato qualcosa. La procedura prevede una endoscopia delle vie aeree: attraverso un broncoscopio flessibile (nella maggioranza dei casi) o rigido, dotato di una pinza con un cestello, viene catturato il corpo estraneo e rimosso. Tali procedure richiedono una notevole perizia tecnica, che posso affermare con orgoglio tutti i miei collaboratori hanno acquisito nel corso degli anni, e un notevole feeling con il team anestesiologico e infermieristico dedicato, vista la criticità delle condizioni cliniche di questi piccoli pazienti con rischio di asfissia o insufficienza respiratoria acuta".