Domenica 8 Giugno 2025
REDAZIONE CRONACA

Roma, incendio nell'ospedale Villa San Pietro. Evacuati i 400 pazienti

Nessun intossicato, ma i danni all'impianto elettrico costringono al trasferimento di circa 400 pazienti in altri ospedali. Procura: aperta inchiesta

Vigili del fuoco all'esterno dell'ospedale Villa San Pietro (Ansa)

Roma, 3 novembre 2018  - Per le conseguenze di un incendio, sviluppatosi nella notte all'ospedale Villa San Pietro di Roma, i circa 400 pazienti dell'istituto vengono trasferiti in altri ricoveri. Fonti della direzione fanno sapere che lo spostamento è obbligatorio perché l'ospedale è al momento senza corrente in quanto è fuori uso la colonna dell'impianto elettrico. Le operazioni sono in corso, come spiega l'assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato: "Proseguono regolarmente le operazioni di evacuazione dell'ospedale Villa San Pietro e ci vorranno alcune ore per completare tutte le procedure. Al momento sono stati già evacuati il Reparto di Pediatria, ostetricia, il Pronto Soccorso e terapia intensiva coronarica". D'Amato si trova all'ospedale proprio per monitorare le operazioni di evacuazione. "Non ci sono feriti - rassicura l'assessore - e si sta procedendo al trasferimento dei pazienti negli altri ospedali romani che hanno dato la massima disponibilità all'accoglienza. Ringrazio tutti gli operatori dell'ospedale Villa San Pietro che sono stati straordinari, sia i medici che gli infermieri, sin da subito si sono adoperati per aiutare tutti i pazienti".  

L'incendio si sarebe sviluppato intorno alle 4, con un piccolo rogo provocato da un cortocircuito al generatore del blocco operatorio. Il fumo denso ha raggiunto anche la sala rianimazione e ha costretto i medici all'immediato trasferimento nella notte di sei pazienti ricoverati nel reparto: tre al Gemelli, tre al San Giovanni e a Civitavecchia. 

Ma i problemi all'impianto elettrico, nonostante le fiamme siano state subito domate, sono rimasti, e si è deciso di spostare tutti i pazienti. I primi pazienti, dopo quelli della notte, rende noto l'Ares 118, sono stati quelli ricoverati in terapia intensiva, terapia intensiva cardiologica, pediatria e ginecologia ostetricia. Intanto la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sul rogo nell'ospedale sulla via Cassia. A coordinare il procedimento, che ipotizza il reato di incendio a carico di ignoti, è il procuratore aggiunto Nunzia D'Elia.

Sul posto nella notte sono intervenute 5 squadre dei vigili del fuoco, con il supporto dei nuclei Nbcr. L'incendio, spiegano i pompieri, si è sviluppato nei piani interrati e il fumo ha interessato i piani superiori della struttura. A scopo precauzionale, la zona invasa dal fumo è stata evacuata dal personale dei vigili del fuoco e dai sanitari, non risultano persone ferite o intossicate. Ma l'intervento continua: "Si effettuato ispezioni di bonifica delle aree interessate dalla combustione", e "le cause sono ancora da accertare". 

L'assessorato alla Sanità e l'integrazione sociosanitaria della Regione Lazio in una nota: "La situazione all'ospedale Villa San Pietro, che da questa notte ha subito un incendio a causa di un corto circuito nel Nucleo centrale che ha messo fuori uso l'intero impianto elettrico e i generatori di emergenza, è costantemente monitorata. Sono stati già liberati sia il Pronto Soccorso che il reparto di Pediatria. Si stanno trasferendo tutti i pazienti ad alta complessità dalla terapia intensiva e sono state allertate tutte le strutture che riceveranno i pazienti con un codice di priorità, per i più piccoli è stato allertato anche il Bambino Gesù. Per i pazienti che sono in condizione di essere dimessi si sta procedendo alle dimissioni". 

TESTIMONI - "Quando sono arrivata alle 6 la puzza di fumo nel piazzale era fortissima. Si vedeva fumo nero uscire dalle finestre. Una scena terribile", è la testimonianza di una dipendente del bar dell'ospedale, e mentre racconta si sente ancora intenso l'odore acre di fumo all'esterno dei padiglioni. Sul posto alcuni parenti che aspettano di vedere i loro familiari ricoverati, una donna: "Mia madre è ricoverata al terzo piano, stiamo aspettando di capire dove sarà trasferita. Mi ha detto che ga avuto paura. Per fortuna la macchina dei soccorsi ha funzionato". Un ragazzo, appena uscito dall'ingresso principale con ancora la mascherina sul viso, conferma: "Dentro è tutto annerito. La chiesa è la cosa ridotta peggio".