Mercoledì 24 Aprile 2024

"In classe anche gli studenti delle superiori" Gli scienziati del governo spiazzano le Regioni

Da questa mattina in Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte e Molise riprenderanno parzialmente le lezioni in presenza . Anche l’Associazione dei presidi è soddisfatta: "Buona notizia, ora smettiamola con le polemiche tra le istituzioni"

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di Luca Bolognini

Peggio della storica partita tra Isner e Mahut, la più lunga mai giocata nella storia del tennis. Sicuramente più noiosa. La grottesca battaglia sulla riapertura delle scuole superiori (che torneranno ad accogliere gli studenti in ordine sparso, come potete leggere nella colonna qui a fianco) si arricchisce di un nuovo e poco entusiasmante capitolo. Il feuilleton Scaricabarile senza pietà tra Comitato tecnico scientifico e governatori delle regioni è infatti continuato anche ieri. Il Cts, alla fine di una riunione di emergenza al ministero della Salute, ha tentato l’ace verso l’ora di pranzo. "Le scuole superiori – hanno sentenziato gli esperti del governo – possono tornare in presenza nella misura del 50% e fino al 75%, come previsto dal dpcm del 14 gennaio. Se qualche presidente di Regione decidesse diversamente, se ne assumerà le responsabilità".

Tradotto dal burocratese, significa che oggi si dovrebbe tornare sui banchi nelle regioni gialle e arancioni. Senza se e senza ma.

I presidenti delle Regioni, però, non si sono fatti intimorire. Con un rovescio a due mani degno di Beppe Merlo hanno rispedito la pallina di là dalla rete. "Ho rispetto della scienza e ho rispetto delle sentenze. Da domani (oggi per chi legge, ndr) anche i ragazzi delle scuole secondarie superiori dell’Emilia-Romagna torneranno in presenza almeno al 50%. Non ho alcuna intenzione – spiega il governatore Stefano Bonaccini, che è anche presidente della Conferenza delle Regioni – di accrescere il caos. Il fatto poi che avremo aree in zona gialla con la didattica a distanza anche per le scuole elementari e aree in zona arancione con la didattica in presenza anche per le scuole superiori è una contraddizione che non spetta a me risolvere. Ci penserà il governo, quando riterrà".

Oltre ad Emilia-Romagna oggi torneranno in aula anche i ragazzi di Piemonte, Lazio e Molise. Ma nel frattempo c’è chi sta raccogliendo firme per estendere la didattica a distanza alle superiori fino alla fine dell’emergenza. La petizione lanciata su Change.org dall’Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori ha superato le 184mila adesioni. A Ravenna, un’iniziativa analoga, creata però dagli studenti, ha raggiunto quota 4mila.

Il giudice di linea, a questo punto, ha alzato il braccio. "Ben venga la decisione di riaprire in presenza le scuole superiori se lo si può fare in sicurezza, adesso – fa notare Antonello Giannelli, presidente dell’Associazi-one nazionale presidi – auspichiamo però che sia più uniformità di vedute tra le autorità centrali e quelle regionali, le polemiche non servono".

A cogliere la pallina al balzo è il leader della Lega. "Tornare a scuola? Ma cosa è cambiato rispetto a un mese fa? Non è stato fatto nulla – attacca Matteo Salvini – per la sicurezza di studenti e insegnanti". Risponde con una volée la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: "Il Cts ha ricordato che le scuole hanno un ruolo limitato nella trasmissione del virus. E ribadito, non è la prima volta che lo dice, che l’assenza prolungata dalle aule può provocare conseguenze gravi nei ragazzi, per gli apprendimenti e per la sfera emotiva e relazionale. Il rientro in classe è un atto di responsabilità nei confronti dei nostri giovani". E se alla fine il match tra Isner e Mahut si risolse a favore del primo, dopo tre giorni di battaglia, per quanto riguarda la scuola la certezza è che i grandi sconfitti di questo lungo tira e molla sono i ragazzi.