Lunedì 29 Aprile 2024

Il ritorno di Donald Trump vuole ricandidarsi "Per un Paese più sicuro"

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di Giampaolo Pioli

Scatenato, galvanizzato dai sondaggi che vedono i repubblicani favoriti sia alla Camera e in vantaggio anche la Senato nelle elezioni di medio termine che si terranno martedì, ma anche preoccupato perché teme che il ministero della giustizia possa indiziarlo nelle prossime ore, e quindi annullare il nuovo tentativo elettorale, Donald Trump accelera annunciando che entro pochi giorni si candiderà alle presidenziali del 2024. L’annuncio potrebbe arrivare il 14 novembre secondo alcuni media americani, vale a dire quando i conteggi in tutti gli Stati saranno terminati e si capirà se saranno i repubblicani a controllare la Camera dal 1 gennaio e magari avranno ottenuto la maggioranza anche al Senato che deve essere di 51 e non più 50 perché la vicepresidente americana come accade oggi con i dem non potrà più rappresentare il voto decisivo.

Trump lo ha detto più volte chiaramente anche nell’ultimo comizio in Iowa: "Serve un Paese più sicuro e molto molto molto probabilmente mi dovrò candidare", ma si prepara a ripeterlo fino a martedì quando si apriranno le urne nel tentativo di spingere la gente al voto e di far pendere l’asticella spesso decisiva dalla parte repubblicana.

Il gioco è scoperto ma anche sottile perché candidandosi con 2 anni di anticipo Trump brucerebbe gli altri aspiranti alla nomination repubblicana in particolare Ron De Santis l’attuale governatore della Florida, in quanto rimarrebbe l’incontrastato padrone del partito ma soprattutto avrebbe due anni di tempo per danneggiare anche di più

Joe Biden che senza il controllo di Camera e Senato diventerebbe da barcollante a pietosa anatra zoppa.

sente che scenderà nuovamente in campo si entusiasma e si presenta a migliaia ai suoi rally molto ben coreografati.

In pochi Stati chiave si giocheranno gli equilibri di Camera e Senato. Georgia Pennsylvania, Nevada.I democratici affaticati e demoralizzati sperano nella rimonta delle ultime ore, nel voto dei giovani di colore e mettono in campo tutta la vecchia artiglieria e la contraerea, da Obama a Hillary, dalla vice presidente Kamala Harris allo stesso Biden (anche se il Washington Post ha definito "inadatti" a essere presidenti sia l’attuale inquilino della Casa Bianca che Trump) e a tante star di Hollywood.

Erano decenni che un voto di medio termine, dove tradizionalmente il partito al potere subisce un ridimensionamento, non era così importante. In alcuni siti (non proprio tra i più attendibili) si parla già di un patto segreto fra Putin e Trump: "A me la Casa Bianca e a te la Crimea e Ucraina". Ma non ci sono prove.

Forse una soluzione simile piacerebbe a Putin e a Trump, ma non all’Onu e nemmeno alla Cina se per arrivare a questo risultato qualcuno pensasse all’uso strategico delle bombe atomiche di cui si è già parlato troppo e in modo sospetto.