Sabato 20 Aprile 2024

Il nuovo codice appalti Corsa a sbloccare i cantieri Più poteri ai Comuni e gare semplificate

La soglia degli affidamenti diretti sale fino a 150mila euro, procedure snellite fino a 5,3 milioni. Il testo sarà immediatamente operativo: "Non serviranno ulteriori provvedimenti".

Il nuovo codice appalti  Corsa a sbloccare i cantieri  Più poteri ai Comuni  e gare semplificate

Il nuovo codice appalti Corsa a sbloccare i cantieri Più poteri ai Comuni e gare semplificate

di Antonio Troise

Avanti tutta con le opere pubbliche. Il nuovo codice degli appalti dovrebbe dare una forte accelerazione ai cantieri. Compreso, nel medio termini, quelli del Pnrr. Anche se, paradossalmente, le nuove norme non si applicheranno proprio per i progetti dei Piano nazionale di ripresa e resilienza. In questi casi, infatti, si andrà avanti con le regole previste dai tre decreti-semplificazioni approvati negli ultimi due anni. Una deroga decisa proprio per evitare che il regime transitorio del Codice potesse avere un effetto negativo sulla realizzazione delle opere. Ma per il resto, la svolta si farà sentire dal primo luglio prossimo, quando anche una parte dei progetti già avviati potrà beneficiare delle nuove regole. Senza considerare che molte delle norme previste nei decreti di semplificazione relativi al Pnrr sono entrate e sono state in molti casi rafforzate nel nuovo codice sugli appalti. Ma che cosa cambia, in particolare? E, soprattutto, perché questa potrebbe essere la volta buona per far ripartire il cantiere Italia?

SUBITO OPERATIVO

La prima caratteristica del nuovo codice è la sua immediata operatività. "Non servono ulteriori provvedimenti, è di fatto auto-applicativo", spiega Matteo Pasquali, un lungo curriculum nella pubblica amministrazione come responsabile della stazione appaltante prima della Provincia di Macerata e poi della Regione Marche. La fase transitoria dovrebbe prolungarsi fino al gennaio del 2024, ma molti bandi dovranno sicuramente essere aggiornati con le nuove norme che scatteranno dal primo luglio. Ma, per evitare uno choc normativo, il codice fissa un confine preciso oltre il quale scattano le nuove disposizioni a seconda del punto in cui si trova un progetto o un’opera.

SEMPLIFICAZIONE

Altro elemento che i tecnici del settore giudicano con favore è il riordino, all’insegna della semplificazione delle procedure, di tutto il corpus di regolamenti e norme che si sono sovrapposte negli ultimi anni sul fronte dell’edilizia. Ma non basta. Per superare i tempi morti fra la progettazione e l’esecuzione il governo ha spinto sulla digitalizzazione. I progettisti, infatti, dovranno utilizzare il cosiddetto Building Information Model con un livello di dettaglio così accurato da evitare che, in fase di esecuzione, possano sorgere contestazioni da parte dell’appaltatore. In questa maniera si riducono anche i margini a disposizione per i contenziosi o, addirittura, per arrivare al blocco dell’opera.

MANO LIBERA AI COMUNI

Altro tassello fondamentale del codice è quello che di fatto consente ai Comuni di fare le gare e gli affidamenti in maniera autonoma, senza dover necessariamente rispettare le attuali limitazioni. Questo, ovviamente, spiegano gli esperti consultati da Qn, porterà a uno sforzo formativo da parte degli enti locali per poter svolgere la funzione di stazione appaltante. Ma, nel frattempo, l’innovazione introdotta dal codice piace ai primi cittadini. Tra i passaggi più apprezzati quello che concede la possibilità al Responsabile unico di progetto di diventare responsabile delle fasi di progettazione, affidamenti ed esecuzione di ciascuna procedura soggetta al codice. "Non bisogna dimenticare che alla base del processo di innovazione imposto dal Pnrr c’era la qualificazione delle stazioni appaltanti, su cui devo dire abbiamo lavorato proficuamente, con una buona mediazione messa in campo dal ministro Salvini, che ha consentito lo sblocco delle opere a partire da 500mila euro", spiega il segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra.

AFFIDAMENTI DIRETTI

Altro elemento sottolineato dai responsabili delle stazioni appaltanti è l’aumento della soglia degli affidamenti diretti, che sale fino a 150mila euro. Poi, oltre questo tetto e fino a un milione di euro, sarà necessaria la procedura negoziata, con l’invito esteso a 5 soggetti. Per affidamenti da 1 a 5,3 milioni i soggetti da invitare diventano dieci. Poi, oltre questo limite, si dovrà fare obbligatoriamente una gara. "Anche in questo caso avremo una forte accelerazione delle procedure, alleggerendo il carico delle stazioni appaltanti", aggiunge Pasquali.

PROGETTAZIONE

Altro elemento innovativo è la cancellazione di una delle fasi che porta all’avvio del cantiere. "In sostanza dal Piano di fattibilità tecnico economico si passa direttamente al progetto esecutivo, riducendo fortemente i tempi di attraversamento di un’opera pubblica".