Martedì 30 Aprile 2024

Il modello francese Sconti, aiuti e culle piene

La legge è del 1945, migliorata da tutti i governi. L’impulso col socialista Mitterrand

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Più figli hai a carico, meno paghi di tasse: è il principio che la Francia applica fin dal Dopoguerra per favorire una vera politica di aiuti familiari. La legge finanziaria del 31 dicembre 1945 istituì infatti, nel quadro dell’imposta sui redditi, l’applicazione di un quoziente familiare il cui obiettivo era privilegiare le coppie con più figli. Da allora il dispositivo è stato puntualmente migliorato, in particolare nel 1981 con l’elezione di Mitterrand all’Eliseo (aumento delle prestazioni e semplificazione della gestione fiscale) e con l’arrivo a Matignon del primo ministro Alain Juppé (che nel 1997 decise l’estensione delle prestazioni fino a 19 anni di età per le famiglie con almeno tre figli a carico). Come si vede, esponenti politici di destra e di sinistra si sono sempre trovati d’accordo su questo principio basilare: lo Stato deve fare il massimo per convincere le famiglie a fare più figli.

Per calcolare quanto un nucleo familiare pagherà d’imposta, bisogna calcolare il quoziente familiare, ovvero il numero delle ‘parti fiscali’ che compongono la famiglia.

Una coppia (non importa se sposata) rappresenta 2 parti fiscali. Se ha un figlio, le parti salgono a 2,5. Se ha due figli, le parti diventano 3. Se ha tre figli, salgono a 4. Se ha quattro figli, le parti diventano 5, e così via. Più elevato è il numero delle parti, meno si paga: una riduzione fiscale permette di diminuire l’imposta, e in numerosi casi di eliminarla del tutto. Per un nucleo composto da una coppia con 5 figli è verosimile, anche nel caso disponga di un reddito molto confortevole, che lo Stato non pretenda un centesimo di tasse. Per stabilire quante siano le ‘parti fiscali’, esistono norme rigorose: sono considerati a carico del contribuente i figli minori che non percepiscono reddito, gli infermi e gli invalidi quale che sia la loro età, i figli con meno di 25 anni che stanno completando gli studi, i figli che stiano effettuando il servizio militare.

Condizione essenziale per tutti, vivere sotto lo stesso tetto familiare. Esiste poi una panoplia di norme che rientrano nel quadro degli aiuti diretti: riduzioni per l’accoglienza di persone che abbiano più di 75 anni e il cui reddito non superi i 3.410 euro; crediti d’imposta equivalenti alla metà delle spese effettuate per baby-sitter (con un tetto massimo di 2.300 euro l’anno); deduzioni per gli studi scolastici (61 euro per ogni figlio alle medie, 153 per il liceo, 183 per l’università). È anche per questo che la Francia, pur registrando un calo delle nascite, figura ai primi posti in Europa per tasso di natalità: 1,83 bambini per ogni donna, contro 1,53 per la Germania, 1,24 per l’Italia.

Giovanni Serafini