di Enrico Salvadori
VIAREGGIO (Lucca)
La notizia l’ha raggiunto nella sua casa di Viareggio e il sentimento è quello del grande rispetto per un personaggio che ha fatto la storia del calcio, quel calcio che anche a Marcello Lippi ha dato tanto. Il Ct dell’Italia campione del mondo del 2006 ricevette i complimenti personali di Pelé per una impresa rimasta negli annali del calcio. E nel ricordo di O Rei si fa interprete del sentimento di tutti gli italiani e di tutti gli sportivi del mondo. Lippi, del resto, non ha mai nascosto il suo enorme rispetto per il genio calcistico di Pelé, il giocatore più completo del mondo e di tutti i tempi, a parer suo.
Una notizia che purtroppo temevamo, Marcello, ma che addolora.
"Sì, questa è una notizia che mi ha colpito profondamente e che fa male – dice l’allenatore italiano –. Pelé è stato uno dei grandissimi, un punto di riferimento per noi giovani giocatori che lo abbiamo ammirato in campo e sempre evocato quando si trattava di sottolineare chi fosse il massimo. Purtroppo questa parte conclusiva dell’anno ci sta riservando bruttissime notizie e ci stanno lasciando grandi personaggi non soltanto dello sport".
Che cosa lascerà Pelé?
"Il mito di Pelé non tramonterà mai, ha lasciato un segno troppo importante. Indelebile. Sia quando giocava e abbiamo tutti negli occhi i suoi gesti tecnici, sia quando ha concluso la carraiera ed è rimasto ambasciatore del calcio. Dobbiamo sempre dire grazie a lui e gli altri grandi che hanno diffuso il calcio nel pianeta. Sono punti di riferimento imprescindibili".
Per molti Pelé è il giocatore che ha cambiato il calcio. Lei è d’accordo?
"Pelé non è stato l’uomo che ha cambiato il calcio, è stato il calcio. In lui ci sono state racchiuse tutte le caratteristiche del campione straordinario: la tecnica incredibile, il fiuto del gol, il fisico, la lealtà in campo. Un esempio in campo e fuori e una persona che ha sempre amato il suo lavoro facendosi ambasciatore del pallone in tutto il mondo. Per me il più grande in assoluto".
Il più grande tra i grandi. Lippi lo sostiene da sempre.