Venerdì 26 Aprile 2024

Il discorso di Putin: "Hanno colpito come nazisti. Li abbiamo presi mentre fuggivano a Kiev"

Le parole del presidente tra propaganda bellica e la paura di crepe interne "È stato un attacco paragonabile alle rappresaglie, la pagheranno cara" .

Il discorso di Putin: "Hanno colpito come nazisti. Li abbiamo presi mentre fuggivano a Kiev"

Il discorso di Putin: "Hanno colpito come nazisti. Li abbiamo presi mentre fuggivano a Kiev"

ROMA

Trasformare una sfida in opportunità. Disinnescare una frana che potrebbe causare smottamenti pericolosi per la coesione della Federazione russa e, al tempo stesso, cogliere l’attimo per chiedere a breve una nuova mobilitazione parziale con la quale assestare un’altra mazzata – al tempo stesso propagandistica e militare – all’Ucraina.

All’indomani della strage del Crocus City Hall, Vladimir Putin si presenta al Paese con una strategia che unisce durezza e determinazione e nella quale garantisce al suo popolo vendetta: "I criminali hanno deciso di uccidere a sangue freddo e intenzionalmente, di sparare ai nostri cittadini, ai nostri figli a distanza ravvicinata, proprio come fecero una volta i nazisti. Volevano inscenare un’esecuzione spettacolo. Ma tutti coloro che sono dietro a questo atto terroristico, come una rappresaglia nazista, la pagheranno".

Putin non nega la pista islamista. Del resto, è stata la sua polizia e sono stati i servizi segreti russi a disseminare a piene mani i social russi di interviste a caldo ai presunti responsabili della strage. Ma la sua preoccupazione è evitare spaccature in un Paese multietnico e multi confessionale, dove il terrorismo islamista ha una lunga tradizione di attacchi sanguinosi. "Nessuno – ha avvertito Putin nel suo discorso dopo l’attentato – potrà spargere i velenosi semi della discordia e del panico nella nostra società multietnica". Che ci provino è chiaro, non a caso la branca centro asiatica dell’Isis, il Wilayat Khorasan, tenta di rinfocolare il radicalismo sia nei Paesi asiatici ex repubbliche sovietiche sia in Russia. Di qui l’appello di Putin alla comunità internazionale per "unirsi a Mosca nella lotta al terrorismo, che non ha nazionalità: contiamo sull’interazione con tutti i Paesi che condividono sinceramente il nostro dolore e sono pronti a condividere gli sforzi per combattere il nemico comune". E se l’appello suona stonato in occidente, ha ascolto e condivisione in Paesi come il Turkmenistan, il Tagikistan, l’Uzbekistan. E in Cina, da sempre interessata alla "stabilità" e a prevenire rivolte centripete, in primi nel suo Xinyang Uygur.

Ma Putin nel discorso alla nazione ha mandato a anche un ’pizzino’ a Kiev. Non una accusa diretta ma qualcosa di più sottile, una sorta di attribuzione di una responsabilità oggettiva. "Al momento possiamo dire questo – ha affermato Putin nel discorso trasmesso in tv –: tutti e quattro i diretti responsabili dell’attacco terroristico, tutti quelli che hanno sparato e ucciso persone sono stati trovati e arrestati. Hanno cercato di scappare e si stavano dirigendo verso il confine dove, dalle prime informazioni, era stata preparata sul versante ucraino una finestra per consentirgli di attraversare il confine".

Non importa che sia vero o meno, conta creare una narrazione anti ucraina, e in questa direzione si sono messi sia i media tradizionali anche i ’corrispondenti militari’ attivi sui social. Lo Zar dà la linea, in molti aggiungono benzina sul fuoco. "Negli ultimi anni il regime di Kiev – ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova – è un Paese che si è trasformato nel centro di diffusione del terrorismo in Europa". E che sia una boutade importa poco. L’obiettivo di Putin è chiaro: tenere unito il Paese contro la minaccia terroristica che si cercherà di contrastare con nuove misure di polizia e avviare una altra mobilitazione parziale per pianificare una nuova spallata in Ucraina, in estate, per prendersi tutto il Donetsk. Perché per il vecchio lupo del Kgb i problemi possono diventare ghiotte opportunità.

Alessandro Farruggia