
"All’inizio pensavamo tutti che il Superbonus 110% fosse un grande vantaggio. Ma i cambiamenti fatti, almeno 9, hanno comportato delle criticità e dei problemi seri per il condominio, per l’impresa e per l’amministratore. Abbiamo cantieri fermi, imprese che stanno fallendo. Una situazione troppo difficile da gestire per gli amministratori. È diventato un incubo". A commentare il caos determinato dall’applicazione dell’agevolazione fiscale introdotta nel 2020 dal decreto Rilancio è Concetta Cinque (foto), presidente dell’Associazione Italiana Amministratori e Condomini (Assiac).
Quali sono le principali criticità?
"Gli ultimi cambiamenti hanno previsto che si può cedere il credito soltanto una volta, e questo ha determinato il blocco dei cantieri perché le aziende hanno il credito nel cassetto fiscale ma non sanno a chi cederlo, non lo prende nessuno. Anche la posizione delle banche è cambiata, hanno chiuso a questa possibilità o fanno una selezione restrittiva dei crediti. Il Superbonus non è stato gestito bene fin dall’inizio. Ci sono state molte imprese improvvisate che si sono buttate nel 110".
I condòmini possono rischiare di dover pagare di tasca loro?
"Se non vengono fatti bene il progetto e l’asseverazione negli 8 anni l’Agenzia delle Entrate potrebbe dire che il condominio non poteva far uso del Superbonus e chiedere il pagamento dei lavori. Questo è un rischio".
Qual è la situazione?
"Il mercato è stato drogato. Avendo aperto tanti cantieri le impalcature non sono bastate per tutti e se si trovano hanno un prezzo esagerato. Anche i cappotti termici sono finiti e il loro prezzo è aumentato. Tutto questo causa rallentamenti nei lavori".
Ci sono conseguenze per i condomini in caso di ritardi?
"Il rallentamento comporta che il general contractor non acquista il credito: se non si arriva allo stato di avanzamento lavori esatto non paga. Ne consegue il fermo anche di cantieri già avviati".
E gli amministratori?
"Hanno paura. Quelli che sono già partiti ormai devono riuscire ad andare avanti, ma quelli che devono ancora partire sono terrorizzati. I condòmini pretendono dall’amministratore delle risposte che gli amministratori non riescono a dare".
Cosa dovrebbe fare il governo? "Chiediamo controlli sui prezzi e verifiche serie, che il credito si possa cedere a più enti e che anche le banche smettano di fare le furbe".
Giulia Prosperetti