Venerdì 26 Aprile 2024

I fumetti rari valgono più dell’oro. E i fondi americani fiutano l’affare

Il colosso Blackstone acquista la più grande azienda che ’certifica’ l’autenticità dei comic-book vintage. Con la pandemia, il mercato è esploso: il giro di affari in una sola asta supera i 20 milioni di dollari

Vincent Zurzolo, co-fondatore di ComicConnect

Vincent Zurzolo, co-fondatore di ComicConnect

Negli Stati Uniti, l’ultima frontiera degli investimenti finanziari sono... i fumetti. I comic book Marvel e Dc, da decenni nel mirino degli appassionati che se li contendono nelle maxi-convention (Covid permettendo) e a colpi di offerte on line, hanno raggiunto quotazioni da capogiro.

Per farsi un’idea, la casa d’aste Heritage Auctions, in due distinti eventi a pochi mesi di distanza (l’ultima a giugno) ha racimolato rispettivamente 16,5 e 22,4 milioni di dollari, infrangendo ogni record per il collezionismo di fumetti e tavole originali (cioè i disegni, matite e china, delle pagine che poi vengono stampate). Il comic book più ’caro’ del mondo è un Action Comics #1, prima apparizione di Superman, venduto a 3,25 milioni di dollari da ComicConnect, sito di aste co-fondato dal newyorkese Vincent Zurzolo. Ma è un record che aspetta solo di essere battuto, perché la progressione sembra inarrestabile.

Nell’era del digitale, insomma, le nuvole parlanti tornano a ruggire. Se ne sono accorti anche i fondi d’investimento: di ieri la notizia che una divisione di Blackstone, il fondo americano gestore di oltre 600 miliardi di asset in tutto il mondo, sta acquistando la maggioranza di Certified Collectibles Group, azienda che ‘certifica’ i comic-book, garantendone l’autenticità e lo stato di conservazione. Una ’novità’ che, dai primi anni Duemila, sta cambiando il mercato delle compravendite. La valutazione di Ccg (che include Cgc) è di circa 500 milioni di dollari e, tra i partner di Blackstone in questa operazione, ci sarebbe anche la Roc Nation del rapper Jay-Z, il marito di Beyoncé.

A rendere un albo un investimento, facendone salire le quotazioni non solo solo la rarità e l’importanza storica, ma le sue condizioni: lo stesso collezionista può mandare a Ccg (o ad altre società che fanno lo stesso mestiere) il proprio ‘tesoro’, il cui stato di conservazione viene valutato con un voto fino a 1010. Il fumetto viene poi sigillato in una confezione di plastica rigida e così deve essere (ri)venduto, se non si vuole perderne il valore.

Diversi, secondo appassionati ed analisti, i motivi di questa corsa inarrestabile, che non pare essere una bolla passeggera e che regge il confronto, per restare sui nuovi investimenti, con la cavalcata (ora un po’ rallentata) dei Bitcoin.

Certo, gli americani hanno un rispetto e un culto dell’arte popolare – in cui rientrano il fumetto e i suoi eroi – più radicato del nostro, e la nuova vita infusa dai Cinecomics a questi personaggi, dagli Avengers a Batman, può aver aiutato.

Ma tutto questo, si diceva, non basta: la pandemia ha spinto i grandi fondi a cercare investimenti alternativi (la stessa Blackstone ha ammesso di seguire il settore dei comics "da alcuni anni") e questo sembra un terreno proficuo, con una vasta platea di appassionati over 40-50 (evidentemente facoltosi) disposti a cedere all’effetto-nostalgia. E a sganciare fior di dollari per mettersi in casa le immagini – sulle copertina degli albi o nelle tavole originali – con cui sono cresciuti: l’Uomo Ragno, i Fantastici Quattro, Flash e compagnia, nelle storie che li hanno resi famosi.

Prima di correre in soffitta a caccia di tesori dei nonni, però, occhio: il mercato italiano, pur in crescita, segue logiche diverse e il fenomeno, almeno a questi livelli, è finora molto americano.