Mercoledì 24 Aprile 2024

I bancomat delle criptovalute Boom in Italia: rischio riciclaggio

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di Giulia Prosperetti

Versare ingenti somme di denaro contante senza che ne resti traccia. Un’operazione possibile grazie alle casse automatiche per criptovalute, veri e propri bancomat accessibili, in maniera anonima, a chiunque sia in possesso di un portafoglio digitale. Presenti in tutto il mondo, questi particolari atm si stanno diffondendo sempre di più anche in Italia con Milano, Roma e Torino in testa. Consentono di acquistare bitcoin, o altre criptovalute, per valuta fiat (euro, dollaro, sterline etc.) o effettuare l’operazione inversa prelevando il contante e, come evidenziato da diversi rapporti, l’anonimato garantito dalla blockchain si presta facilmente a favorire traffici illeciti. Ma si prestano, inevitabilmente, anche al riciclaggio di denaro sporco.

Ogni portafoglio ‘wallet’ usato per ricevere o inviare bitcoin è contraddistinto da un codice alfanumerico che costituisce l’unico dato pubblico. Se è possibile sapere che un dato portafoglio ha ceduto una certa quantità di criptovalute a un altro, rimane estremamente difficile risalire al suo titolare. Le autorità possono, quindi, solo rintracciare le attività di conversione in valuta ordinaria delle criptovalute. "A complicare il quadro vi è il fatto che molte persone entrano nel circuito con una criptovaluta ed escono con un’altra – ha recentemente spiegato il colonnello Gian Luca Berruti, a capo del gruppo investigativo del Nucleo speciale frodi tecnologiche della Gdf –. Quella per noi più difficile da affrontare è la Monero". Molti provider di atm effettuano il riconoscimento del cliente tramite documento, ma ad oggi manca una normativa che regoli il settore. Un decreto del Mef dovrà definire tempi e modi per l’iscrizione all’albo dei cambiavalute, condizione essenziale per l’esercizio legale dell’attività. "Il cambio da denaro contante a criptovaluta è un qualcosa che stiamo monitorando con molta attenzione – ha proseguito Berruti –. Troviamo sempre più spesso queste criptovalute utilizzate come strumento di pagamento per richieste di riscatto in caso di furto di dati o per attuare truffe".