Giovedì 25 Aprile 2024

Governo e opposizione si parlino in aula

Sofia

Ventura

Conoscevamo gli informali vertici di maggioranza. Ora scopriamo quelli di maggioranza-opposizione. Che partner di governo si mettano d’accordo prima di arrivare in Parlamento può avere un senso rispetto alla funzionalità del sistema democratico. Ma la ricerca di accordi sulla manovra economica nell’ufficio del Presidente del Consiglio che riceve una delegazione di un partito di opposizione non è cosa normale, no. Carlo Calenda ha rivendicato la necessità di comportarsi da opposizione normale, facendo proposte piuttosto che scendere in piazza. L’opposizione si può fare in tanti modi. Se si ritiene di poter portare un contributo all’elaborazione della manovra di bilancio, è legittimo cercare di farlo. Tuttavia, l’opposizione non lavora nella sede del governo, ma in Parlamento, in modo trasparente, attraverso un confronto che possa anche produrre un dibattito pubblico, secondo la migliore tradizione della democrazia parlamentare. Il Presidente del Consiglio riceve nella sua sede le parti sociali, ovvero i rappresentanti di interessi organizzati. Ma i leader dell’opposizione non sono rappresentanti di interessi; teoria e pratica democratica attribuiscono loro spazi d’azione precisi: l’Aula e le Commissioni, appunto. In taluni casi, pensiamo alle democrazie consociative, possono essere immaginati luoghi ad hoc dove maggioranza e opposizione si incontrano, ma sono comunque percorsi istituzionalmente previsti. Sia Meloni sia i rappresentanti di Azione e Italia Viva hanno evidentemente ritenuto che questo incontro annunciato avrebbe avuto un’utile ricaduta politica e mediatica. Ma sarebbe bene non dimenticare che chi governa e chi fa opposizione svolge ruoli diversi con rispettive responsabilità verso gli elettori. E ruoli e responsabilità si esercitano secondo le regole, la politica non è uno spazio vuoto dove gli attori si muovono a piacimento.