Venerdì 26 Aprile 2024

"Gli ucraini non si arrenderanno Guerre e massacri li hanno forgiati"

Il professor Parsi: popolo abituato a resistere all’invasore, ha combattuto contro i bolscevichi e Stalin "Non c’è un sentimento anti russo, ma anti Putin. Kiev ha l’orgoglio di essere nata 8 secoli prima di Mosca"

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di Francesco

Ghidetti

"Sia chiaro: l’Ucraina – che fa parte dell’Europa senza se e senza ma – resiste, non si arrende, combatte Putin perché ha una identità fortissima. Radicata nei secoli".

Vittorio Emanuele Parsi (nella foto in basso) insegna Relazioni Internazionali all’Università Cattolica di Milano e ci aiuta a capire che cos’è questo Paese aggredito e offeso.

Professore, Kiev non si arrende.

"No, affatto. Resiste all’invasore come ha sempre fatto nella sua storia. Una storia tormentata, un popolo forgiato da mille guerre, da repressioni inaudite. In possesso, insomma, di un’identità precisa".

E con un governo legittimato da libere elezioni...

"Sfido a sostenere il contrario, diciamo così".

Si può definire una resistenza culturale oltre che militare?

"Certamente. C’è la famosa espressione di “quattro chiese, quattro boschi“ che, al di là della retorica, ha un profondo significato: quando, tra il X e l’XI secolo, furono costruite quattro cattedrali, a Mosca c’erano quattro boschi. C’era lo stato della Rus’ di Kiev, non dimentichiamolo mai. Non la Russia di Mosca. Kiev vanta otto secoli di “vantaggio“ rispetto a Mosca".

Ucraini anti russi e...

"Un momento, non banalizziamo. Non sono anti russi, ma anti Putin. E poi non dimentichiamoci che le prime vittime di Putin sono i russi stessi. Difficile giustificare una scelta simile. A Mosca erano delusi per le scelte fatte dall’Occidente negli anni Novanta, ma certo non auspicavano una guerra di aggressione come questa".

Gli ucraini, nella guerra civile del 1918-1921 furono dalla parte delle truppe zariste dell’Armata Bianca contro l’Armata Rossa bolscevica.

"L’Armata Bianca non era solo zarista. Ne facevano parte sinceri democratici come i socialisti riformisti. Gli ucraini combatterono perché avevano ottenuto, col trattato di Brest-Litovsk del 3 marzo 1918 e la conseguente uscita della Russia dalla Prima guerra mondiale, l’indipendenza. La Repubblica popolare di Kiev fu riconosciuta dalla Germania, poi ci fu la guerra civile e l’Ucraina entrò ufficialmente nell’Urss".

Ed eccoci alla carestia del 1932-1933...

"Un genocidio di cui ancora è difficile stabilire il numero dei morti. Stalin agì coscientemente coi suoi commissari del popolo per ridurre alla fame il popolo ucraino e imporre la collettivizzazione. Un consiglio: leggete Tutto scorre di Vasilij Grossman, romanzo indimenticabile che insegna più di mille saggi".

Ucraini a fianco dei nazisti nella Seconda guerra mondiale...

"Con persecuzioni antiebraiche terribili, ma non c’erano solo loro. E poi dopo la guerra, nelle loro foreste, organizzarono la resistenza contro i “comunisti reali“. Con forza e determinazione".

L’Ucraina resiste perché è una democrazia, l’Afghanistan, l’ultimo Afganistan, no.

"Sono cose diverse. Gli afghani erano stanchi. Gli ucraini sono stati aggrediti. E hanno capito perché Estonia, Lituania ed Estonia sono sotto l’ombrello protettivo della Nato...".