Roma, 9 novembre 2017 - Rayenne e Djihene, 17 mesi, sono nate gemelle siamesi. La loro sorte, in Algeria da dove provengono, era quella di vivere come in uno specchio: guardandosi costantemente negli occhi visto che condividevano torace e addome. Ma l'eccezionale intervento dell'equipe dell'ospedale Bambin Gesù di Roma ha regalato loro una nuova vita: autonoma e 'separata'. Un piccolo miracolo, se si conta anche che il 75% dei siamesi non sopravvive affatto.
L'operazione risale al 7 ottobre scorso, ma è stata resa nota solo ora. Il delicatissimo intervento è stato eseguito da un team multidisciplinare di circa 40 persone guidato da Alessandro Inserra, direttore del Dipartimento Chirurgico. Per preparare l`intervento sono stati realizzati modelli e stampe 3D delle piccoline.
L'INTERVENTO - Rayenne e Djihene avevano in comune la gabbia toracica e la cavità addominale, il pericardio (la membrana che riveste il muscolo cardiaco) con due cuori dentro e il fegato, ma con una rete vascolare speculare e distinta che ne permetteva la separazione. Nel corso dell`intervento sono state divise le costole e il fegato, ricostruiti lo sterno (prima inesistente) e il diaframma, è stato diviso e ricreato il pericardio con sostanze biologicamente compatibili, sono stati ricostruiti addome e parete toracica. La quantità di pelle necessaria per concludere l`operazione è stata ottenuta inserendo ai lati del tronco delle gemelline, nei mesi precedenti l`intervento di separazione, due espansori cutanei in silicone. A quattro settimane dall`intervento, Rayenne e Djihene dormono e giocano ciascuna nel proprio lettino del reparto di Chirurgia.
"L`intervento di separazione si è concluso senza complicazioni - afferma Alessandro Inserra - le bambine non hanno problemi funzionali e stanno bene. In futuro si dovrà intervenire nuovamente per correzioni di natura estetica, ma il loro percorso di crescita sarà normale".
La preparazione all`intervento di separazione è durata quasi un anno: da novembre 2016 a ottobre 2017, per consentire all`organismo delle gemelle di sostenere un'operazione chirurgica così complessa e aggressiva. L'operazione è durata circa 10 ore e al tavolo operatorio si sono avvicendate 5 équipe chirurgiche. Dopo la separazione, la procedura di ricostruzione è stata condotta in parallelo in 2 sale operatorie. Grazie a questo tipo di organizzazione, è stato possibile ridurre la durata dell`operazione e quindi il tempo di esposizione delle bambine all`anestesia. Dopo un periodo di osservazione in terapia intensiva, il 24 ottobre le piccole algerine sono potute tornare nel reparto di Chirurgia.
LISTA D'ATTESA - L`unico altro intervento di questo tipo risale all`inizio degli anni 80, più di 30 anni fa, e fu eseguito su due gemellini maschi. Anche in quel caso si trattava di siamesi toraco-onfalopaghi (con torace e addome uniti). Un`altra coppia di gemelle siamesi, ricoverate nel reparto di Neonatologia, verrà separata nelle prossime settimane. Provengono dal Burundi e sono unite per la zona sacrale (pigopaghe). Il percorso clinico e chirurgico delle piccole algerine e burundesi rientra nell`ambito delle missioni umanitarie promosse dall`Ospedale pediatrico della Santa Sede. Nel 2016 i casi pro bono sono stati circa 50.