Venerdì 26 Aprile 2024

Shopping on line, una roulette russa. L’esperto: prodotti tossici e illegali

Il presidente Aifa: 007 informatici contro le farmacie clandestine

Un computer. Spesso gli abusi sessuali avvengono dopo 'approcci' on line

Un computer. Spesso gli abusi sessuali avvengono dopo 'approcci' on line

Modena, 28 maggio 2016 - Sempre più italiani acquistano farmaci su Internet. Steroidi, viagra, antidepressivi, la lista è sconfinata. Basta un dato: su un campione di mille internauti intervistati, il 25% ha comprato o consigliato di comprare medicine on line. L’indagine, recentissima, è stata condotta dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) insieme all’Università Sapienza di Roma, nell’ambito del progetto europeo Fakeshare che sul web pubblicherà il racconto di storie vere di danni, o anche morti, per l’assunzione di prodotti trovati in Rete. Abbiamo parlato del fenomeno con il presidente dell’Aifa, Mario Melazzini.

Dottor Melazzini, una persona su quattro coinvolta nella vostra ricerca ha reperito almeno una volta un medicinale fuori dai canali ufficiali. Vi stupisce? "Assolutamente sì. Chi ha scelto la strada di Internet ha fatto prima di tutto qualcosa di illegale e poi corre il rischio di assumere prodotti pericolosi, contraffatti, spesso tossici".

Si tratta di pazienti alla ricerca di soluzioni a basso prezzo o ci sono altre motivazioni? "Da quello che ci risulta l’uso terapeutico è limitato, nella maggior parte di casi si tratta di acquisti a scopo, diciamo, ludico-creativo".

Quali sono le tipologie più ricercate? "Al primo posto ci sono i medicinali per la sfera sessuale e i dimagranti, per la quale gli utenti provano imbarazzo a rivolgersi in farmacia. Poi c’è una discreta quantità di interessati agli antidepressivi".

I canali di vendita si nascondono soprattutto nel deep web. Controllate questi siti? "Personalmente non conosco bene la Rete oscura, ma posso dire che in molti forum individuiamo scambi di informazioni preoccupanti, a partire dalle sperimentazioni sul proprio corpo. Non è raro intercettare conversazioni tra sportivi che fanno un uso pesante di steroidi illegali e si scambiano foto coi risultati sui loro muscoli".

Il progetto europeo Fakeshare che obiettivo ha? "Prima di tutto quello di rendere consapevoli i cittadini che comprano sul web dei pericoli a cui vanno incontro, riportandogli testimonianze dirette di persone che hanno messo in pericolo la loro vita".

Cosa dice la legge attuale in materia? "Il decreto legislativo 17 del 2014 ha recepito la normativa europea vigente: ora in Italia possono commerciare solo gli operatori che possiedono già il permesso di vendere al dettaglio, come farmacie e parafarmacie. Il mercato è ristretto solo ai prodotti da banco senza prescrizione. I portali legali sono identificati dal bollino di sicurezza del ministero della Salute".

Da dove arrivano questi farmaci? "Dipende dai casi. Alcuni medicinali provengono direttamente dall’area di produzione: in Asia, per esempio, ci sono tantissime deroghe sui brevetti legati ai bisogni umanitari. Poi ci sono i canali Internet non controllati, dietro cui si celano filiere criminali che utilizzano pastiglie scadute e contraffatte".

Che livello di contrasto c’è in Italia? "Il nostro Paese rappresenta un modello, grazie alla forte cooperazione tra istituzioni, Aifa, Nas, ministero della Salute, Istituto Superiore della Sanità, dogane e forze dell’ordine. Vantiamo anche un’intelligence informatica capace di intervenire tempestivamente sui siti illegali. Come Agenzia del Farmaco collaboriamo da tempo con LegitScript di Google, per individuare i mercati illegali e promuoverne la chiusura. I rischi per la salute sono enormi e il nostro lavoro è incessante".