Venerdì 26 Aprile 2024

Fabrizio Frizzi, la commozione di Pippo Baudo. "Ha conquistato le famiglie"

"Si divertiva e faceva divertire, puntava a sapere tutto dei concorrenti: era il suo modo di fare tv" Fabrizio Frizzi, il ricordo commosso di amici e colleghi sui social Quell'innata gentilezza d'animo - di P.DEGLI ANTONI Frizzi, il racconto di Valeria: "Mi donò il midollo quando avevo 11 anni" Frizzi, dalla tv dei ragazzi a Miss Italia

Un'ammiratrice abbraccia Frizzi in una pausa delle prove a Miss Italia (Ansa, 2000)

Un'ammiratrice abbraccia Frizzi in una pausa delle prove a Miss Italia (Ansa, 2000)

Roma, 27 marzo 2018 - «L’ho conosciuto quando faceva i programmi per ragazzi. Veniva da una famiglia del mondo dello spettacolo, il padre lavorava per le case di produzione cinematografiche, il fratello era musicista. A quei tempi era uno zuzzerellone che faceva molto ridere, mi ricordava me stesso quando lavoravo alla tv dei ragazzi. Si divertiva e faceva divertire». Pippo Baudo risponde al telefono con tono affranto. Parla con sincera commozione di Fabrizio Frizzi.

Frizzi, il racconto di Valeria: "Mi donò il midollo quando avevo 11 anni"

Ricorda un episodio divertente della vostra conoscenza?

«Ero andato ad assistere a un suo spettacolo a teatro. – racconta Baudo – Non mi ero annunciato e Fabrizio, a metà di una battuta, mi ha visto in mezzo al pubblico e si è bloccato completamente. Allora mi sono alzato e gli ho detto: ‘Continua, continua’. Il pubblico ha applaudito e lui si è ripreso. Aveva fatto l’operetta, con la Vedova allegra , perché sapeva anche cantare. In lui la caratteristica più forte era l’allegria del vivere, e rappresenta un contrasto feroce con la sua morte prematura, perché a 60 anni si ha ancora diritto di vivere. Con lui la natura è stata molto ingiusta».

Frizzi era amato da tutti, il web è stato inondato da manifestazioni di affetto. Perché era così benvoluto?

«Perché era un amico di famiglia. Le mamme, le nonne, hanno delle antenne particolari oltre a quelle della televisione, e se riconoscono una persona buona lo accolgono in famiglia. Lui era esattamente come appariva: non c’era alcuna recitazione».

Di tutti i programmi che Frizzi ha fatto, quali ricorda con maggiore partecipazione?

«Innanzitutto Luna Park . Allora ero direttore artistico in Rai e volli lui tra i cinque che conducevano il gioco. Lo avevo scelto perché, dai tempi della tv dei ragazzi, quando era ancora un po’ acerbo, era diventato un gigante, aveva acquistato sicurezza. Negli ultimi tempi la sua principale preoccupazione erano la moglie e la figlia, si era sposato in età adulta e la figlia ha solo quattro anni. Cercava di superare le leggi della malattia per loro. Carlotta, che era giornalista di Sky, aveva lasciato il lavoro per lui, e la figlia era, ed è, ancora piccola. Fabrizio sentiva il peso di questa responsabilità».

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Ricorda un episodio divertente di Luna Park ?

«A quei tempi facevo frequenti irruzioni impreviste nei programmi Rai. A Luna Park c’era un gioco in cui i concorrenti dovevano indovinare chi fosse il personaggio la cui figura veniva presentata deformata da specchi curvi. Un giorno mi sono messo io davanti agli specchi e lui non mi ha riconosciuto».

Frizzi non era solo l’uomo delle prime grandi serate, ma anche l’artigiano operoso che produceva un giorno dopo l’altro centinaia di puntate di quiz e giochi...

«L’ Eredità era il gioco più adatto a lui. Era il primo tifoso dei concorrenti. Riusciva a pronunciare la parola ghigliottina in una versione bonaria rispetto al tremendo significato originale. Voleva conoscere ogni dettaglio della biografia dei concorrenti, tanto che gli autori spesso gli chiedevano: cosa ti interessa, a cosa ti serve? Ma lui insisteva».

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Nella vita privata com’era?

«Ha avuto due grandi amori. Il primo, Rita Dalla Chiesa. Si sono lasciati con una civiltà rara in questo campo. E poi Carlotta (Mantovan, sua moglie, ndr), un amore che gli è arrivato addosso all’improvviso. Fabrizio non era un cercatore di femmine. Si sono innamorati e hanno fatto una figlia».

Come era negli ultimi tempi?

«Non si sapevano i particolari della sua malattia ma lo vedevo molto dimagrito e le inquadrature televisive erano sempre molto larghe»

Tanti lo hanno paragonato a Corrado.

«Sbagliatissimo. Corrado aveva la battuta tagliente, a volte cattiva. Lui era capace soltanto di carezze».

IL RICORDO Quell'innata gentilezza d'animo - di P.DEGLI ANTONI

SCHEDA Frizzi, dalla tv dei ragazzi a L'eredità

LaPresse

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