Mercoledì 24 Aprile 2024

Esiste (davvero) la pillola della felicità?

Uno studio italiano dimostra che la serotonina aiuta nella riabilitazione dopo l’ictus: ci rende più gioiosi. Conta la chimica o la natura?

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La felicità come cura (per la mente e per il corpo). Non è solo un modo di dire, né solo un auspicio. È la scienza a dirlo. La serotonina, nota anche come ormone della felicità, può giocare infatti un ruolo importante nell’aumentare la plasticità del cervello e può essere utilizzato nella riabilitazione delle persone colpite da un ictus. Lo indica una ricerca pubblicata sulla rivista Progress in Neurobiology, alla quale l’Italia ha partecipato con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università di Pisa e il Cnr. Nello studio è stata testata l’efficacia di un approccio combinato tra riabilitazione robotica e modulazione della serotonina su un modello di ischemia cerebrale nella corteccia motoria. "Abbiamo utilizzato un modello transgenico che consente di attivare selettivamente le cellule cerebrali che producono serotonina, somministrando un farmaco con iniezione", spiega Sara Conti, prima autrice dello studio. "L’attivazione della serotonina aumenta la plasticità cerebrale nelle aree vicine alla lesione, rendendole più recettive al rimodellamento delle connessioni che viene guidato dalla riabilitazione". Grazie alla maggiore plasticità del cervello e la riabilitazione, i ricercatori hanno ottenuto un recupero delle capacità motorie. Il movimento non solo migliora, ma torna a essere paragonabile alle prestazioni prima dell’ictus.