di Giovanni Rossi Sì convinto dell’Italia all’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato. Contro le minacce della Russia, i due paesi scandinavi rinunciano a una neutralità di lunghissimo corso e chiedono riparo all’alleanza atlantica. Le lettere ufficiali di adesione sono consegnate simultaneamente a Bruxelles dall’ambasciatore finlandese Klaus Korhonen e dall’ambasciatore svedese Axel Wernhoff al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "Sono onorato di ricevere le richieste di adesione di Svezia e Finlandia", commenta il politico norvegese. "Non vedo l’ora di accoglierle come 31° e 32° alleato", twitta a stretto giro il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Una giornata storica per la nostra alleanza e per il mondo intero", aggiunge il premier britannico Boris Johnson. L’unico a mettersi di traverso è il presidente turco Recep Tayyip Erdogan: "Sosteniamo sempre l’alleanza e lo spirito alleato. Ma non possiamo dire sì a ogni proposta, non possiamo dire sì a un’alleanza con quei paesi che sostengono i terroristi (ndr, curdi) che minacciano la sicurezza della Turchia", alza la posta Ankara, anche in forza delle energie diplomatiche spese per mediare (invano) tra Russia e Ucraina. "Siamo tutti d’accordo sul fatto che dobbiamo stare insieme", smorza il conflitto Stoltenberg. L’Italia spende la sua parola per un ingresso immediato dei due paesi scandinavi. È il presidente del Consiglio Mario Draghi a comunicarlo di persona alla premier finlandese Sanna Marin, in visita diplomatica a Roma. "L’Italia accoglie con grandissimo favore questo giorno storico per la Finlandia. Noi, come altri paesi, saremo impegnati a garantire e aiutare la sicurezza della Finlandia nella fase di transizione. Cosa questo comporti lo vedremo, ma questo impegno c’è e non ha condizioni", sottolinea Draghi alla 36enne premier, la più giovane nella Ue. "Il contesto della sicurezza europea è cambiato perché la Russia ha detto chiaramente che non rispetta i principi fondamentali e che vuole impedire ...
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