Mercoledì 24 Aprile 2024

Dopo le accuse Richetti non ci sta "Io molestatore? Non è vero, querelo"

Fanpage sulla difensiva: "Non abbiamo mai fatto il suo nome". Il vicepresidente di Azione nel 2021 aveva denunciato la donna per stalking

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di Ettore Maria Colombo

Come la giri la giri, da dove la prendi la prendi, è una storiaccia e sta movimentando una campagna elettorale già brutta. Tutta fatta di colpi bassi, dossier anonimi, voci gossippare, o presunte tali, su ‘cerchi magici’ o veleni al fulmicotone sull’usoabuso di jet privati da parte di Matteo Renzi, leader di Iv. La bomba che sta travolgendo l’onore e la reputazione del senatore uscente, e candidato alle prossime elezioni nelle liste di Azione-Italia Viva, Matteo Richetti, riguarda le accuse di presunte molestie sessuali pubblicate dal giornale online Fanpage.

Richetti respinge ogni addebito, si dice vittima di stalking e annuncia una querela nei confronti del sito in sede civile e penale. Secondo Richetti, anche i messaggi che gli sono stati attribuiti, oltre all’intera vicenda, sono falsi. Venerdì Fanpage ha pubblicato un servizio in cui dà conto della denuncia di una giovane donna che accusa un senatore “X“ di molestie. Denunce confortate da una serie di screenshot di messaggi a supporto. Non si fa il nome del senatore, ma un intervento a sua difesa del leader di Azione, Carlo Calenda, rende subito noto che si tratta proprio di Richetti, anche perché sui social era già partita la caccia e molti lo avevano già identificato. Impegnato in tour elettorale in Emilia-Romagna, dove è candidato come capolista in due circoscrizioni proporzionali del Senato, Richetti ha rivendicato la sua estraneità alla vicenda e ribadito di aver presentato, un anno fa, una denuncia alla procura di Roma in quanto vittima di stalking, da parte di chi lo accusa di molestie. "Hanno costruito – spiega – messaggi falsi e li hanno attribuiti a me. Hanno mandato un video anonimo che racconta cose mai accadute. Io ho denunciato, chi mi calunnia no. Sono mesi che accade, escono falsità e io devo fare chiarezza? Quello scambio di messaggi è costruito in maniera artefatta, non li ho mai né ideati, né pensati né inviati. Ho passato la mia vita a combattere la violenza sulle donne e mi sento impotente di fronte a un’invenzione". La vicenda, dice Richetti, "mi sta tagliando la carne addosso". Il senatore sospetta un attacco politico visto che il caso esplode a pochi giorni dalle elezioni, nonostante la denuncia per stalking risalga al 2021. "Ma andiamo a testa alta – ha rivendicato ai suoi sostenitori, a Parma, insieme a Calenda – non solo per quanto diciamo, ma per quel che siamo". Richetti ha querelato Fanpage, contestando "la palese falsità delle accuse mosse e dei messaggi telefonici pubblicati". Fanpage replica di non aver "fatto nomi" e parlato solo di "un senatore".

Il caso ha suscitato anche un feroce dibattito, sia per le pesanti accuse all’ex Rottamatore – una carriera nel Pd, passata dal consiglio regionale dell’Emilia-Romagna al Senato, prima di lasciare il partito per unirsi ad Azione – sia per le parole a sua difesa di Calenda. "Siamo di fronte – ha detto il leader di Azione – a una persona che non sta bene, tutto era tranne che molestata", poi l’accusa anche di non aver denunciato nulla. "Un atteggiamento riprovevole e patriarcale – dice la vicepresidente Pd del Parlamento Ue Pina Picierno – che punta a vittimizzare la donna e ad assolvere il presunto molestatore".