Venerdì 26 Aprile 2024

Da Marilyn a Thor: è il paradiso dei collezionisti

L’abito bianco della Monroe e il martello del supereroe Marvel, pezzi pregiati con offerte da tutto il mondo. Una galleria d’arte da capogiro

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di Erika Pontini

e Sofia Zuppa

AREZZO

Il martello originale di Thor della Marvel si tiene in alto con un solo dito della mano: è il fulmine di un Dio nella mitologia, l’arma di un supereroe nel capolavoro della Marvel, un oggetto di scena. Per comprarlo ci vuole qualche milione di euro, come per il vestito bianco di Marylin Monroe, stesso prezzo di una casa nell’acropoli. Lo scheletro di t-rex invece vale anche 30 milioni, un meteorite si vende al grammo (mille euro), per un ‘pezzo’ di luna, tra quelli che il presidente Nixon regalò agli ambasciatori serve invece il via libera del governo americano. Ma qui si può toccare un meteorite marziano, sembra una roccia qualsiasi bucherellata: è rarità.

Ecco la camera delle meraviglie di Luca Cableri. Un luogo nascosto nel cuore dell’Arezzo più segreta. Moquette di seta rosa, pareti rosso fiamma, al soffitto un affresco, memoria del teatro che fu prima che diventasse Theatrum Mundi: una galleria d’arte, sullo stile della Wunderkammer tedesca dell’illuminismo, dove collezionisti miliardari arrivano su invito per acquistare pezzi unici: tute spaziali, meteoriti, cimeli hollywoodiani e reperti archeologici. Un luogo dove la discrezione è valore. Impossibile sapere i nomi degli acquirenti che arrivano in Toscana da tutto il mondo.

"La clientela è selezionata, si tratta di persone facoltose che vogliono avere qualcosa di particolare in casa o in ufficio: attori, personaggi famosi, manager con ampie disponibilità. A volte mi rivolgono richieste impossibili – racconta Cableri – come quando un miliardario dell’Arizona mi chiese un pezzo di luna vero: lo trovai. Infatti nel 1969 il presidente Nixon regalò dei frammenti piccolissimi agli ambasciatori sparsi per il mondo e io ne scovai uno a Praga, ma un avvocato internazionale mi disse che era di proprietà del governo americano, lasciai stare. Il miliardario mi disse che avrebbe fatto costruire una sonda da mandare sulla luna per prenderne direttamente un pezzo".

Al centro del teatro campeggia maestoso e inquietante il costume originale di “Alien” e poco più in là la bacchetta di “Harry Potter”. Le maschere di Capitan America, di Iron Man e di Batman fanno bella mostra in un angolo della galleria, una delle tre pallottole di Matrix è appesa a una parete, i guantoni di Rocky Balboa esposti in un piedistallo così come l’artiglio del primo velociraptor di Jurassic Park. Per un appassionato di cinema è il paradiso: il cappellino di Forrest Gump, il giubbotto di salvataggio di Leonardo Di Caprio in “Titanic”, la moto di “Easy Rider” del 1969, gli artigli di “Wolverine”, la spada di Luke Skywalker, i peli di Chewbecca e un oggetto di scena di un film in uscita il prossimo maggio: “l’occhio di Agamoto“.

"Li compriamo ad Hollywood, dove stati girati mesi o anni fa", spiega. La passione di Cableri, 49 anni, nato a Gorizia, aretino di adozione, inizia da ragazzo. "A 25 anni rivendevo in un banchino ad Ancona i ferri vecchi che acquistavo dai polacchi. Faccio quello che mi piace, non seguo il mercato, ma ne creo uno mio". Ed ecco la predilezione per le tute spaziali "quasi tutte acquistate in Russia. Da piccolo volevo fare l’astronauta e ho sublimato questo mio desiderio". I dinosauri invece li prende negli Usa, come gli oggetti del cinema – soprattutto a Los Angeles –, mentre Londra e Parigi sono le mete dei viaggi alla ricerca di oggetti di storia naturale. I meteoriti vengono quasi tutti dal deserto del Sahara. Tutti i pezzi sono certificati: "Le ossa dei dinosauri le facciamo analizzare, così come le meteoriti che facciamo tagliare per mandare dei pezzi a Washington, dove si trova un registro apposito. Per quanto riguarda il cinema per ogni pezzo c’è un attestato".

Il mercato è in espansione, lo provano i listini. "C’è stata un’esplosione di prezzi pazzesca negli ultimi tre anni - spiega Cableri - Prima era un mercato di nicchia quando una piccola casa d’asta di Los Angeles è stata inglobata dalla più grande del mondo e questi oggetti sono stati visti da milioni di collezionisti: oggetti che ho comprato a 5mila euro tre anni fa, oggi valgono 150 mila". L’arrivo ad Arezzo invece è per motivi di cuore. "Mi ha incastrato mia moglie. I collezionisti di tutto il mondo amano l’Italia e sono attratti dalla Toscana... peccato che sia difficile arrivare ad Arezzo, figurarsi per un miliardario in elicottero".