Mercoledì 24 Aprile 2024

Cos’è rimasto del partito dei "diversi"

"Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo guidato da Dracula, già presidente dei banchieri europei, e che ci veda alleati – oltre che con il Pd, con Renzi e con quel Salvini che un anno e mezzo fa ha cercato di far cadere Conte – anche con lo Psiconano?". Ecco, immaginate come sarebbe finita la votazione sulla piattaforma Rousseau se il quesito posto agli iscritti al M5s fosse stato questo, anziché quello proposto ieri, dopo una mediazione non indolore, da Casaleggio: quesito che suggeriva il gradimento a un governo "che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento".  Per la cronaca, era Grillo a chiamare Dracula Draghi e Psiconano Berlusconi.

Meglio così, intendiamoci. Era fondamentale che il governo Draghi partisse con un sostegno il più ampio possibile, e quindi anche con quello della forza politica che conta il maggior numero di parlamentari. Ma, sempre per la cronaca, non possiamo non registrare che l’esito della votazione di ieri segna, oltre che l’inizio del governo Draghi, la fine del Movimento Cinque Stelle. Perlomeno di quello che aveva sedotto gli italiani rivendicando purezza, diversità, coerenza oltre che - naturalmente - onestà.

Che cosa è rimasto, infatti, di quel grande movimento di protesta? Che cosa è rimasto degli slogan di piazza e dei vaffa?

I grillini antemarcia giuravano che non si sarebbero mai alleati con nessuno: ebbene, non esiste una forza politica che abbia cambiato così tanti alleati. Quelli della Lega erano razzisti e fascisti: e il M5s ci ha fatto insieme il suo primo governo. Il Pd era il partito dei poteri forti e di quelli di Bibbiano: e ci hanno fatto insieme il secondo, oltretutto con l’odiato Renzi e l’ancora più odiata "Maria Etruria". Contro Berlusconi hanno detto, fatto e scritto tutto il male possibile, a lungo l’hanno bandito come il peggio del peggio: e niente, anche lui adesso viene digerito. Il tutto per finire in un governo guidato da un uomo che indicavano come espressione dei "poteri forti", come paladino di quell’Europa da cui il MoVimento voleva uscire e di quell’euro che si voleva rimpiazzare con la lira, o magari con il baratto.

Ora è finita in cavalleria anche l’ultima bandiera: quella della democrazia diretta. Mai come ieri la mitica consultazione della base s’è risolta in una farsa. E per carità: anche qui diciamo "meglio così". Meglio se il Movimento Cinque Stelle abbandona (di fatto) uno strumento tutt’altro che democratico come la piattaforma Rousseau. Meglio che siano diventati responsabili e accettino le alleanze, le mediazioni, i compromessi.

Ma che tutti si ricordino tutto, quando si ripresenterà, a chiedere il voto, un altro Uomo Qualunque.