Giovedì 25 Aprile 2024

Corte del potere, addio di Berlusconi a Palazzo Grazioli

In oltre vent’anni teatro di incontri e nomine Il Cav andrà nella villa sull’Appia dove stava Zeffirelli

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di Giovanni Rossi

Palazzo Grazioli addio. Nella vita i traslochi non finiscono mai: Silvio Berlusconi, 84 anni in settembre, si appresta a cambiare la sua residenza romana. Quando sarà nella Capitale abiterà sull’Appia, vicino all’aeroporto di Ciampino, nella sontuosa villa già di sua proprietà, dove viveva Franco Zeffirelli. Il Cavaliere aveva deciso di dare la magione sull’Appia antica (con dépendance e piscina) in comodato d’uso gratuito al regista fino alla sua morte. Alla scomparsa del maestro, sono partiti i lavori di ristrutturazione. Se non ci saranno imprevisti, il leader di Forza Italia si trasferirà a fine estate.

Il piano nobile di Palazzo Grazioli per oltre vent’anni è stato un unicum nella mappa del potere capitolino: residenza personale, ovviamente, ma anche e soprattutto quartier generale del nuovo centrodestra, luogo di fitte tessiture, di riunioni fluviali, di nomine fatte cancellate e rifatte, di cene per orde di parlamentari, ma anche cinema, tribuna calcistica e hotel de charme per selezionatissimi ospiti e amici. Le ariose stanze di questo palazzo nobiliare hanno fatto da fondale alla rivoluzionaria parabola del Cavaliere. Qui ha programmato la riscossa dopo la prima caduta nel 1994; qui ha organizzato la sua resistenza dopo la vittoria del centrosinistra nel 1996; qui ha studiato le martellanti campagne elettorali; qui ha festeggiato il ritorno al governo nel 2001; qui fino al 2006 ha pianificato coi suoi avvocati la stagione delle leggi ad personam. Negli anni delle maggioranze di centrodestra, Palazzo Grazioli è stata sede governativa di fatto: in via del Plebiscito si facevano molte delle scelte che poi a Palazzo Chigi venivano annunciate. Essere ammessi o meno alla corte del capo era la vera discriminante di quella stagione, dove il Cavaliere, mattatore indiscusso, ascoltava le mille voci dei suoi proconsoli, da Gianni Letta a Denis Verdini, per poi decidere da solo. Una lunga storia di lotta, fino alla dimissioni del 2011 sotto i colpi dello spread, dopo un vertice con i fedelissimi sempre a Palazzo Grazioli. Nel 2013 l’omaggio degli antagonisti è un camion di letame davanti al portone.

Dopo la condanna nel processo Mediaset e l’affidamento ai servizi sociali a Cesano Boscone, Berlusconi nel 2014 ’spegne’ progressivamente la sua reggia. Le spese sono altissime. Ai 40mila euro al mese d’affitto si aggiungono quelle del personale e di una gestione fuori controllo. "Inammissibili i fagiolini a 80 euro al chilo", tuona Francesca Pascale, allora first lady. Ora i superbi arredi e i pezzi pregiati, che il Cavaliere si divertiva ad acquistare nelle botteghe di via dei Coronari finiranno sull’Appia. A Palazzo Grazioli resterà la sterminata aneddotica di quelle stanze assieme a foto che hanno fatto epoca: come il presidente russo Vladimir Putin che nel 2013 lancia la pallina a Dudù sotto gli occhi dell’amico Silvio. A guardarlo bene, già uno scatto da fine impero.