Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, le armi per scongiurare la seconda ondata

La mascherina protegge quasi come un vaccino: la carica virale si indebolisce I gel per le mani annientano il Covid. In corsia le terapie mirate salvano le vite

Coronavirus

Coronavirus

Roma, 29 settembre 2020 - Mentre in Europa i contagi schizzano (la Spagna è prima per contagi e la Francia medita su un nuovo lockdown), alcuni comportamenti aiutano ad arginare l’epidemia da virus in Italia: distanza fisica, igiene personale e degli ambienti e l’adozione di mascherine. Queste ultime tra l’altro sono prescritte anche all’aperto in alcune città, come Genova, o regioni (Sicilia). A queste norme aggiungiamo la crescente capacità di intercettare i nuovi casi sospetti o positivi al Sars-Cov-2 con tamponi, termoscanner, tracciamento della cerchia dei possibili contagiati, e le cure nei pazienti Covid: cortisonici, antivirali, anticoagulanti, ossigeno, sieri e anticorpi monoclonali. Ecco una guida per difenderci da un’eventuale seconda ondata di Covid, in attesa del vaccino risolutivo. Oggi abbiamo già un’offerta vaccinale formidabile per limitare sia la diffusione delle malattie esantematiche (morbillo, varicella), sia nemici come influenza, polmonite da pneumococco, meningite.

Coronavirus, bollettino Italia del 29 settembre. La tabella Covid di oggi

1) Mascherine e l'effetto barriera

In attesa di un vaccino specifico, le mascherine sono una delle protezioni fondamentali capaci di azzerare il rischio contagi. L’effetto barriera contro il Sars-Cov-2 attenua la carica virale, la concentrazione di virus dispersi nell’aria. Questo fenomeno potrebbe mimare una vaccinazione, nel senso che quando un numero estremamente esiguo di particelle virali arriva a lambire le mucose delle vie respiratorie, si può innescare una infezione senza sintomi, senza malattia, capace di attivare le difese naturali. È la teoria illustrata sul New England Journal of Medicine da Monica Gandhi, infettivologa della University of California a San Francisco. L’ipotesi spiegherebbe anche i portatori asintomatici, soggetti nei quali il virus, presente nelle prime vie respiratorie, evoca la produzione di anticorpi. Le mascherine chirurgiche (dette anche samaritane) proteggono a patto che le indossino tutti, basta che un infetto vada in giro a volto scoperto ed è un problema. Oggi esistono anche mascherine ecologiche lavabili con indice di efficienza di filtrazione batterica (BFE) valido nei due sensi, quindi ideale anche per i bambini a scuola.

2) Distanze sì, ma tutelando le economie

Distanza fisica tra persone e limitazioni negli spostamenti sono misure, a volte drastiche, che hanno dimostrato una loro validità nel prevenire la moltiplicazione dei focolai. Occorre trovare un compromesso tra la tutela della salute della collettività e la salvaguardia delle economie dei territori, come si vede a Ventimiglia, per chi arriva in Liguria dalla Francia. Sono varchi cruciali dato che ogni giorno su quei confini transitano migliaia di lavoratori frontalieri che devono essere preservati, ma al tempo stesso, con il loro contributo allo sviluppo economico, sostengono il tenore di vita e il benessere delle comunità.

3) Tamponi decisivi in aeroporto

I tamponi sono test che permettono di accertare la presenza del virus sulle mucose delle prime vie aeree mediante un prelievo indolore eseguito raccogliendo campioni biologici nelle fosse nasali con un bastoncino rivestito di cotone. L’esame nasofaringeo ai viaggiatori in transito negli scali aeroportuali, come forma di controllo in aggiunta alle altre precauzioni, punta a limitare la circolazione del virus. L’esecuzione comporta un allungamento dei tempi del viaggio di cui occorre tenere conto.

4) L'igiene personale e dell'ambiente

Amuchina, alcol, sapone, gel disinfettante per le mani e altri detergenti sono state definite "vere e proprie armi di prevenzione dei contagi" da Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione medici di medicina generale (Fimmg). Un gel alcolico ha il potere di abbattera la carica virale microbica che può passare di mano in mano toccando oggetti di uso comune nei locali pubblici, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, negli spazi ricreativi o sui mezzi di trasporto. Altra misura igienica: favorire il ricambio d’aria spalancando spesso le finestre negli ambienti chiusi frequentati da più persone anche in momenti diversi.

5) Vaccinarsi per prevenire altre epidemie

L’esperienza di questi mesi ha consentito di ridimensionare l’indice di letalità dell’infezione da Sars-Cov-2 rispetto ai ricoveri ospedalieri della primavera scorsa. Hanno fatto la differenza le terapie con antivirali, cortisonici, eparina, ma anche l’abilità nel capire i tempi di intervento. La tempestività nelle diagnosi e nell’avvio dei protocolli consente di ridurre al minimo i ricoveri in terapia intensiva. Ora, in attesa di un vaccino, è il momento di approfittare degli altri vaccini che ci proteggono ad esempio dall’influenza, dalla polmonite da pneumococco, dalla meningite e dalle malattie esantematiche. "Misure quali il lockdown e il distanziamento sociale – ha affermato Marina Panfilo, direttore Policy & Communication Vaccines MSD Italia, alla Summer School di Motore Sanità – hanno avuto un impatto enorme sull’economia. Mentre aspettiamo farmaci specifici contro il Covid-19, le vaccinazioni che sono state interrotte durante la pandemia devono essere riprese subito. Perché se non recuperiamo i soggetti che non sono stati vaccinati, il rischio è di subire altre epidemie durante la pandemia. Tutte le vaccinazioni vanno sostenute, perché tutte insieme promuovono la salute della popolazione".