Coronavirus Italia, analisi dei dati del 6 aprile: percentuali e andamento nelle regioni

Scende la curva dei contagiati totali. Sono ormai 132.547 ma ieri se ne sono aggiunti 3.599 (aumento del 2,7%), domenica erano saliti di 4.316 (aumento del 3,4%), sabato di 4.805 (+4,8%), venerdì di 4.585, giovedì di 4.672, mercoledì di 4.778. E il 28 marzo erano stati addirittura 5.976. Il trend è chiaro

Coroanvirus, un operatore sanitario a Genova (Ansa)

Coroanvirus, un operatore sanitario a Genova (Ansa)

Roma, 7 aprile 2020 - Il Coronavirus in Italia inizia ad arrancare. Lentamente, ma la curva dei contagiati COVID-19 (ora 132.547) continua a calare. I dati della Protezione Civile sono chiari. Ieri sono stati 3.599 (aumento del 2,7%), domenica erano 4.316 (aumento del 3,4%), sabato 4.805 (+4,8%), venerdì 4.585, giovedì 4.672, mercoledì 4.778, il 28 marzo erano stati addirittura 5.976. La direzione è chiara e positiva.  Va meno bene il trend dei morti, che fisiologicamente è in ritardo di 7-9 giorni rispetto ai contagi. Le vittime salgono dalle 525 di domenica alle 636 di ieri (da +3,4% a +4%) e sono ormai la stratosferica cifra di 16.523. In compenso i guariti aumentano di 1.022 fino a 22.837 (+4,6%) e si conferma il trend positivo negli ospedali. I ricoverati scendono di 27: rispetto ai 28.976 è un nulla, ma è un segnale. Rinforzato dal fatto che i pazienti in terapia intensiva (3,898 persone) per il terzo giorno consecutivo scendono, stavolta di ben 79 unità. E le regioni dove è in atto una diminuzione salgono da 12 a 14. Gran parte del merito va alla Puglia (-62), e poi alle Marche (-11), al Veneto (-7) e al Piemonte (-6) e con numeri minori ad altre dieci, che compensano l’aumento della Lombardia (+26) e della Toscana (+3).

Quasi tutte le regioni fanno passi in avanti

A parte l’aumento nelle terapie intensive, la Lombardia non va male, anzi. I nuovi casi aumentano di 1.089 (+2,15% invece di +3.36%) i morti di 297 (+3.3% invece di 4.1%) i guariti di 4.37 (+3,2% invece di +1.7%) e i ricoverati con sintomi scendono di 95 unità (-0,79%). Va meglio la provincia di Milano (+308 casi invece di +411), che ha un tasso di crescita che scende dal 3,7% al 2,7%. Bene anche  Bergamo (9.815) che scende dal +1,3% al +1%; Brescia (9.477) dal +1,7 al +1,4%; Cremona (4260) dal +1,9% al +0,6%; Monza (3.151) dal +3,8% al +3,4, Pavia (2.700) dal 4% al 3%, Mantova (2.084) dal +3,1% al +2%, Lecco (1712) dal +3% al +2%.

Va bene anche l’Emilia Romagna (17.556), che aggiunge 457 casi con tasso che scende dal 3,3% al 2,7%. I morti (2.108) sono 57 in più, tasso in calo dal 3,7% al 2,7%. I guariti sono ben 196 in più (+8,9%), le terapie intensive (372) scendono di 3 unità, i ricoverati (3804) di ben 35 (- 0,9% in miglioramento  rispetto  al -0.5% di domenica). la direzione è quella giusta. Bologna (2617) è stabile al +3,8%; Reggio Emilia (3.167) migliora dal +5,4% al +3,3%; Parma (2.317) dal 3,3% all’1.8%, Piacenza (2.936) dal 1.7% all’1,5%. Forlì Cesena (1015 casi) cresce del 3,8%, Rimini (1.575) del 1,4%. Ferrara (510 casi) aumenta del 4,5%.

Migliora leggermente anche il Veneto sia per i casi totali (11.588) che scendono dal +3.7% al +3,2% che per guariti e terapie intensive. Ma i morti (622) aumentano dal 3,9% al 4,9%. Padova (2.863) aumenta del 4,3%, Verona (2.755) del 2,5%, Rovigo, che però ha solo 203 casi, di ben il  9,1%. 

Il Piemonte (ormai 12.924 infettati) cala di poco i casi totali (da +4.8% a +4,5%) ma aumenta i morti (1.251) dal 3,5% al +7,1%. Torino cresce da 5.985 a 6.180 casi, che sono moltissimi, ma percentualmente la curva di crescita si riduce leggerenete: dal +3,7% al 3,25%. Attenzione ad Alessandria (1.904) e a Cuneo (1.135) che crescono rispettivamente dell'8% e del 6%. 

Molto bene le Marche (4.614) che vedono la crescita dei casi totali scendere dal +5.5% al +3.7% e i morti (612) dal +7,5% al +2,1%. I guariti crescono solo da 287 a 297, ma le terapie intensive scendono 151 a 140. Pesaro Urbino cresce del 3,6%, Ancona del 3,3%, Macerata del 4,1%, 

La Toscana vede ridursi dal +3,1% al 2,6% la curva dei casi totali, ormai 6001, ma aumentare quella dei morti (350, esattamente come i guariti) dal +5.5% al +7,6%. Firenze (1.769 casi) passa dal +5,4% al +3,1%, Massa Carrara (888)  è al 4,6%, Pisa (560)  è al +2,9%, Siena al 2.9%. Grosseto al 2,5%. Arezzo aumenta del 2,4%. Lucca (888 casi) sale solo dell'1,8%; Pistoia (400 casi) è all’1,5%; Prato (che ha solo 342 casi) è all’1,2%.

Bene la Liguria (4.549) che scende dal +6% al +2,2%, ma i morti (ormai 595) aumentano del 7%.

Va leggermente meglio il  Friuli (2,103 casi) che cala dal 3,1% al + 2,7% e così la provincia di Trento passa da 2.285 a 2.348 casi (da +2.9% a +2,7%). Va decisamente meglio la Campania che cresce del 3.3% invece che del 4,6%. Napoli, buon segno, cresce solo del 2,3% Ottimo anche l'Abruzzo che cresce solo da 1703 a 1.721 casi. L'Umbria continua ad essere lontana dai focolai e  passa da 1.239 a 1.253 casi: un eccellente 1,1%. Positiva la Sicilia (2.046), che piega la curva dal +3,2% al +2,6%, mentre il Lazio (4.031) peggiora dal +3,3% al +3,9% e aumenta le vittime (229) dal 3,3% al 4,6%. In compenso Roma, che domenica saliva del 3,6% ieri aumentava  solo del 2%.  E' importante che il coronavirus non sfondi in una metropoli così grande. 

Se Campania e Sicilia reggono, nel Sud va peggio alla Puglia (2.444) che aumenta i casi dal +3,4% di domenica al +5,4%. mentre i morti salgono da 182 a 195. ma anche qui c'è spazio per la speranza perche il dato sulle terapie intensive è sfavillante: da 159 si riducono a 97, pur se i ricoverati con sintomi crescono da 574 a 625.  

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