Lunedì 29 Aprile 2024

Coronavirus, svolta sui guariti. "Il 100% sviluppa anticorpi"

Un articolo cinese mostra come gli anticorpi compaiano entro 19 giorni dai primi sintomi

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Milano, 30 aprile 2020 - Ecco la conferma che in tanti aspettavano: chi guarisce dal Coronavirus sviluppa anticorpi. Sono le conclusioni di uno studio cinese pubblicato su 'Nature Madicine', rilanciate via Twitter dal virologo Roberto Burioni, con tanto di tabelle e documentazioni che chiariscono come chi sconfigge il Covid-19 sviluppi anticorpi. "Seppure in quantità variabili - aggiusta il tiro sulla sua pagina - i pazienti guariti da Covid-19 producono anticorpi contro il virus. Questo è bene perché rende affidabile la diagnosi sierologica e, se gli anticorpi fossero proteggenti, promette bene per l'immunità".

Una vera "buona notizia" per Burioni che mostra gli esiti dello studio, firmato da scienziati della Chongqing Medical University. "Un articolo in cui si mostra che 285 su 285 (100%) pazienti con Covid-19 sviluppano IgG contro Sars-CoV-2 entro 19 giorni dall'inizio dei sintomi clinici", riassume dalla Emory University di Atlanta  l'infettivologo Guido Silvestri.

Bollettino della Protezione Civile del 30 aprile

Lo studio

Gli autori, si legge nello studio, segnalano "risposte anticorpali acute a Sars-CoV-2 in 285 pazienti con Covid-19", su 285 arruolati. "Entro 19 giorni dall'esordio dei sintomi, il 100% dei pazienti è risultato positivo all'immunoglobulina G (IgG) antivirale", il tipo di anticorpo normalmente responsabile della protezione a lungo termine contro un agente microbico. Per ora se ne può dedurre quindi che "i test sierologici possono essere utili per la diagnosi di pazienti sospetti Covid con risultati Rt-Pcr (tamponi, ndr) negativi e per l'identificazione di infezioni asintomatiche".  Silvestri in un commento su Facebook, arriva addirittura a parlare di una 'megapillola di ottimismo". "Questo studio - precisa - usa come antigeni la nucleoproteina di Sars-CoV-2 e un peptide della spike", la proteina-arpione attraverso cui il nuovo coronavirus aggancia nelle cellule bersaglio.  E' importante - evidenzia il virologo italiano in forze negli Usa, co-fondatore con  Burioni del Patto trasversale per la scienza - perché conferma che il nostro sistema immunitario monta una risposta anticorpale contro il virus. Risposta che con tutta probabilità, basandosi sui precedenti di Sars-1 e Mers, oltre che sui modelli animali di infezione da coronavirus, protegge dalla reinfezione o almeno dal ritorno della malattia. Come detto molte volte - precisa Silvestri - ancora non possiamo sapere quanto dura questa risposta (vi prego, non mi chiedete 'perché non lo possiamo sapere?'), ma i precedenti con virus simili suggeriscono che dovrebbe durare almeno 12-24 mesi".