Venerdì 26 Aprile 2024

Coppia si uccide nella villetta L’ombra di una setta New age

Duplice suicidio, erano adepti del gruppo Ramtha. Avevano lavorato come dipendenti del Senato. Trovate due pistole nella camera da letto. Il biglietto per i figli: "Speriamo di trovare un posto migliore"

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di Chiara Caravelli

SANTA SOFIA (Forlì-Cesena)

Due colpi di pistola, un post-it lasciato sul comodino della camera da letto, il giglio sul cancello e l’ombra di una setta. Questi gli elementi che fanno da sfondo al duplice suicidio di Spinello, frazione del comune di Santa Sofia in provincia di Forlì-Cesena, dove hanno perso la vita i coniugi Paolo Neri, 67 anni, e Stefania Platania, 65. Marito e moglie, lui originario di Marino, in provincia di Roma, e lei della Capitale, si sono sparati in contemporanea nella loro villetta di viale dei Pini 27. L’uomo aveva avuto recentemente problemi di salute. I due, ex dipendenti del Senato, si erano trasferiti nella loro seconda casa di Spinello agli inizi del 2000, ma frequentavano la piccola frazione dell’Appennino forlivese solo pochi mesi l’anno.

La scelta della località non fu però casuale. La coppia frequentava la comunità Ramtha, un antico guerriero vissuto al tempo di Atlantide, che diffonderebbe ancora oggi il verbo della liberazione tramite una medium americana. Circa una ventina di anni fa i seguaci del Ramtha scelsero Spinello come fortino per sfuggire alla fine del mondo profetizzata dai Maya e fissata al 21 dicembre 2012. I coniugi romani avevano così acquistato la loro villetta, ristrutturata attraverso la realizzazione di un bunker sotterraneo di acciaio e cemento. Marito e moglie avevano messo in sicurezza cisterne d’acqua e di energia insieme ad alimenti non deperibili. Si preparavano all’autosufficienza in attesa dell’Apocalisse. Simboli riconducibili alla setta, dei gigli dorati, sono presenti anche sui due cancelli d’ingresso.

"Ora noi lasciamo questa terra sperando di trovare delle possibilità in un posto migliore". Questo il contenuto del biglietto indirizzato ai due figli della coppia. Era stato proprio uno di loro, sabato poco prima delle 20, a far scattare l’allarme dato che i genitori non rispondevano più al telefono da un paio di giorni. Intervenuti sul posto, i carabinieri della compagnia di Meldola insieme ai colleghi di Santa Sofia e ai vigili del fuoco hanno dovuto forzare una delle finestre per entrare nell’abitazione che era chiusa dall’interno.

In camera da letto, accanto ai cadaveri, sono state ritrovate due pistole, un revolver e una semiautomatica legalmente detenute, entrambi mancanti di un colpo. Per il momento gli investigatori escludono un legame diretto, esplicito, tra il doppio suicidio e l’appartenenza alla setta. Comunque, la procura di Forlì ha aperto un fascicolo sul caso. Secondo il medico legale la morte sarebbe avvenuta circa 24 ore prima del ritrovamento dei corpi, in seguito trasportati all’obitorio dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì. La testimonianza di una donna del paese, che avrebbe sentito dei colpi di pistola nel pomeriggio di venerdì, confermerebbe questa ipotesi.

"La comunità santasofiese e di Spinello sono sconvolte da quanto è accaduto. Non sembra possibile. Sono sgomento e credo che in questo momento si debbano aspettare le verifiche delle forze dell’ordine e mostrare la massima vicinanza alla famiglia della coppia", sono le parole del sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi. Proprio venerdì, il primo cittadino stava aspettando i due coniugi, entrambi molti attivi nella vita della piccola comunità, all’assemblea della consulta di frazione. Gli inquirenti, coordinati dalla pm della Procura di Forlì Francesca Rago, sono ora a chiamati a fare chiarezza sulla vicenda.