Lunedì 29 Aprile 2024

Coronavirus, indice Rt Italia a 1,01. Attivi 3.266 focolai, 909 i nuovi

Report settimanale di ministero della Salute e Istituto Superiore della Sanità. "Rischio rapido peggioramento"

Un esame in laboratorio

Un esame in laboratorio

Roma, 2 ottobre 2020 - Torna a salire l'indice di contagio Rt in Italia: "Nel periodo 10-23 settembre 2020, l'Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,01". Dopo i numeri del nuovo bollettino sull'andamento del Coronavirus arriva il report settimanale di monitoraggio messo a punto da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, riferito alla settimana 21-27 settembre. Sono 12 le Regioni o Province autonome con un Rt maggiore di 1 questa settimana. 

I focolai attivi sono 3.266

In generale, "sono stati riportati complessivamente 3.266 focolai attivi, di cui 909 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede l'individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la nona settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 2.868 focolai attivi di cui 832 nuovi). Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (101/107)". Nonostante l'aumento di focolai attivi, le Regioni hanno segnalato "3.026 nuovi casi non associati a catene di trasmissione note (+13,7% rispetto alla settimana precedente)". Per quanto riguarda il contesto di trasmissione, si mantiene stabile la percentuale dei focolai che si sono verificati in ambito familiare (76,5% di tutti i focolai attivi vs 76,1% la settimana precedente). Aumenta la percentuale di focolai verificati in ambito lavorativo (7,2% vs 5,6% la scorsa settimana) e diminuiscono invece i focolai associati ad attività ricreative (4,5% vs 6,3% la settimana precedente). Questa settimana sono stati segnalati anche 14 focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, anche se attualmente non è sempre confermata., sottolinea ancora il report. "Sebbene l'impatto di questi focolai sulla trasmissione locale del virus sia finora contenuto, rimane essenziale mantenere l'attenzione sulle misure introdotte per prevenire trasmissione intra scolastica, come lo screening, la rilevazione della temperatura giornaliera da parte delle famiglie e il rispetto delle procedure per la gestione di casi sospetti sintomatici in ambito scolastico". 

Coronavirus, i numeri dell'Italia del 2 ottobre (Ansa)
Coronavirus, i numeri dell'Italia del 2 ottobre (Ansa)

Iss: "Rischio rapido peggioramento"

"Un rilassamento delle misure, in particolare per eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati, e dei comportamenti individuali, anche legati a momenti di aggregazione estemporanei, rende concreto il rischio di un rapido peggioramento epidemico", sottolinea ancora il report settimanale di monitoraggio messo a punto da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità. "La trasmissione locale del virus - si legge ancora - diffusa su tutto il territorio nazionale, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto nell'ambito domiciliare. Rimane fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull'importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali lavaggio delle mani, l'uso delle mascherine e il distanziamento fisico". 

Va ricordato anche che l’indice Rt (che serve a calcolare il numero di persone contagiate, in media, da ogni persona contagiata) viene calcolato solo sui casi sintomatici, quindi sottorappresenta il rischio, essendoci moltissimi asintomatici in grado, potenzialmente, di espandere il contagio.

Rezza: "Aumento terapie intensive"

"Continuano ad aumentare i casi di Covid-19 nel nostro Paese l'Rt supera anche se di poco l'unità. Si registrano focolai e casi sporadici un po' in tutte le regioni italiane il che sta a dimostrare una trasmissione diffusa del virus. Anche se non si registra un sovraccarico delle strutture ospedaliere, i ricoveri in ospedale e in terapia intensiva tendono gradualmente ad aumentare", dice Giovanni Rezza, direttore generale Prevenzione Ministero della Salute, commentando il report "Si raccomanda quindi di continuare a tenere dei comportamenti prudenti quali il distanziamento fisico l'uso di mascherine il lavaggio delle mani e soprattutto evitare assembramenti di qualsiasi tipo".