Mercoledì 24 Aprile 2024

Codice degli appalti: via libera tra polemiche Gare più rapide I sindacati protestano

Parola d’ordine: semplificazione. È questa la stella polare che guida il nuovo codice degli appalti approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri. L’insieme delle nuove norme, racchiuse in 229 articoli, parte da due principi fondamentali, quello del risultato – da conseguire con la "massima tempestività e il miglior rapporto possibile tra qualità e prezzo" – e quello della fiducia nella legittimità delle scelte fatte.

"Per fare una gara si risparmieranno da sei mesi a un anno", calcola il ministero delle Infrastrutture che evidenzia anche l’arrivo di una norma che battezza "Prima l’Italia": fissa criteri premiali per il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei Paesi Ue, ma anche la valorizzazione delle imprese che hanno sede nel territorio interessato dall’opera. Per frenare i ‘no’ viene introdotto il dissenso qualificato: le amministrazioni avranno una cornice più limitata per bloccare un’opera.

"Sarà una rivoluzione positiva", afferma il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Ma non sembrano dello stesso parere gli artigiani che viceversa si sentono esclusi. Pronti a scendere in piazza il 1° aprile Fillea Cgil e Feneal Uil: i sindacati paventano che, con la liberalizzazione dei subappalti, i cantieri si trasformino in una giungla.