Mercoledì 24 Aprile 2024

Cinque motivi per sposare uno sciamano

Viviana

Ponchia

È sempre indelicato indagare sui meccanismi dell’amore, spesso indecifrabile per gli stessi interessati. Sicuramente meschino è domandarsi cosa ci trovi una principessa in uno sciamano, come se nelle favole valessero le obiezioni sulla figlia del re che bacia il rospo. Eppure quando la principessa norvegese Martha, quarta in linea di successione, ha annunciato di volere sposare il guru spirituale americano Shaman Durek, di professione appunto sciamano, in tanti hanno arricciato il naso. A cominciare dalla famiglia reale, già messa in imbarazzo da una figlia che parla con gli angeli e gli animali. Per arrivare alla malevolenza militante della stampa che considera il futuro marito un truffatore. Non si diceva che l’amore è magia? Nessuno ricorda che mezzo secolo fa proprio suo padre Harald V era pronto a dire di no alla corona per sposare la borghese Sonja Haraldsen, come poi ha fatto?

Ecco, a beneficio dei diffidenti, un elenco di ragioni per cui una signora di 50 anni, già segnata dal tragico epilogo del primo matrimonio con Ari Behn, scrittore e noto dandy morto suicida due anni dopo il divorzio, fa bene a scegliere un operatore spirituale di quel calibro. Le fa battere il cuore. Essendo in confidenza con le aquile intercetta il suo potenziale più alto. Conoscere la sua famiglia "è stato come entrare nel mondo di Harry Potter". E vogliamo parlare del curriculum? A casa tutti sciamani da generazioni, bella garanzia di solidità. Primi accenni di facoltà soprannaturali a 5 anni quando ha cominciato a vedere gli antenati morti. Impatto duro ma formativo con il pregiudizio e l’abuso: un babysitter gli ha messo le mani addosso, per cancellare le origini ghanesi ha provato a schiarire pelle e capelli con la candeggina. Poi alcol, droga, carcere, la Cabala e il sufismo, un coma di due mesi, la dialisi per otto anni e alla fine la fama: Gwyneth Paltrow non può più fare a meno di lui. Martha lavora nella "formazione in chiaroveggenza". Avrebbe potuto accontentarsi di qualcosa di meno?