Giovedì 2 Maggio 2024

Carabiniere ucciso, sistema turni conferma: Cerciello e Varriale erano in servizio

I risultati dell'autopsia sul carabiniere ucciso: "Ferite profonde ai fianchi". La procura acquisisce i dati telefonici degli americani arrestati e dei due militari. La difesa di Natale Hjorth ricorre al Riesame

Il colonnello dei carabinieri Lorenzo D'Aloia mostra l'arma del delitto (Imagoeconomico)

Il colonnello dei carabinieri Lorenzo D'Aloia mostra l'arma del delitto (Imagoeconomico)

Roma, 1 agosto 2019 - Mario Cerciello Rega è stato accoltellato con violenza. Emerge dall'autopsia condotta sul corpo del carabiniere ucciso a Roma. L'esame ha evidenziato profonde ferite su entrambe i fianchi, alcune molto profonde. Un fendente ha raggiunto lo stomaco del vicebrigadiere. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Cerciello è stato raggiunto da 11 colpi sferrati con un coltello marines dotato di una lama di 18 centimetri (nella foto). 

Continuano a ritmo serrato le indagini della Procura di Roma sulla morte del militare di Somma Vesuviana. In carcere, con l'accusa di omicidio in corcorso, ci sono i due ragazzi americani Christian Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder: gli investigatori hanno ricostruito la dinamica dei fatti in una conferenza stampa due giorni fa ma il puzzle non è ancora completo. Per stessa ammissione di chi indaga, ci sono zone d'ombra in questa vicenda che necessitano di chiarimenti. Non a caso oggi in procura si è tenuto un vertice per fare il punto sull'inchiesta.

CERCIELLO E VARRIALE ERANO IN SERVIZIO - Ieri era emerso che tra gli atti acquisiti c'è anche l'elenco dei turni di presenza dei militari in servizio della Stazione Farnese. E oggi dall'analisi del sistema centralizzato dell'Arma si apprende che, a partire dalla mezzanotte del 26 luglio scorso, Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale, benché in borghese, erano in servizio regolare. 

ACQUISITI I TABULATI TELEFONICI - Sempre di oggi la notizia che sono agli atti i tabulati telefonici sia degli indagati che dei due militari (presto lo saranno anche quelli di Sergio Brugiatelli, l'uomo che ha denunciato il furto dello zaino). All'incontro a piazzale Clodio stamani, oltre ai magistrati titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto Nunzia D'Elia e il pm Maria Sabina Calabretta, erano presenti il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Gargaro e il comandante del Nucleo investigativo Lorenzo D'Aloia. 

TELECAMERE AL SETACCIO - Prosegue anche l'analisi dei video delle telecamere di Trastevere, collocate nei luoghi dell'accoltellamento (nessuna avrebbe ripreso la colluttazione e l'aggressione) e anche laddove gli arrestati hanno avuto il primo contatto con un pusher. Al setaccio anche i filmati della videosorveglianza dell'albergo di via Pietro Cossa, dove alloggiavano gli americani, situato a circa 80 metri dal luogo dell'omicidio.

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IL RICORSO DELL'AMERICANO BENDATO - Intanto la difesa di Natale Hjorth, il 19enne ritratto in foto ammanettato e bendato, ha depositato il ricorso al tribunale del Riesame contro la custodia cautelare in carcere. "Il nostro assistito è molto provato - spiega l'avvocato Fabio Alonsi - suo papà è venuto ieri in carcere e tornerà nei prossimi giorni". Non ha sciolto ancora le riserve invece la difesa di Finnegan Lee Elder che sta ancora valutando se presentare l'istanza.

E oggi è arrivato a Regina Coeli anche il padre di Lee Elder, il ragazzo accusato di essere l'esecutore materiale del delitto: per la prima volta dall'arresto, Ethan Elder ha avuto un colloquio di un'ora con suo figlio. L'uomo è andato via senza rilasciare dichiarazioni alla stampa. I suoi legali non sono persuasi della ricostruzione degli inquirenti. "Abbiamo assunto la difesa da 12 ore - dichiarava ieri l'avvocato Renato Borzone - e stiamo cercando di ricostruire tutti i passaggi di una vicenda che presenta ancora aspetti poco chiari. In particolare mi riferisco alla dinamica dei fatti, nella fase finale, quella con la colluttazione che non mi risulta sia quella rappresentata dalle fonti investigative". 

"Nemmeno gli inquirenti sanno cosa sia successo"

"Sono convinto che a questo punto ci siano delle buone probabilità che nemmeno gli inquirenti sappiano cosa sia successo", commenta l'avvocato della famiglia Elder, Craig Peters, che ha rilasciato un'intervista esclusiva all'inviato dell'Abc Dan Noyes. "E' qui che (i genitori di Finnegan Lee, ndr) hanno trascorso la loro Luna di Miele. Hanno un grande amore per l'Italia. Sono devastati dal fatto che questa cosa sia accaduta qui".

Il legale sminuisce l'importanza della foto pubblicata su Instagram in cui il 18enne ha in mano un coltello simile a quello che è stato usato contro Cerciello. "Almeno a San Francisco, in America non è una cosa sorprendente. Le persone lo usano per protezione". 

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