Martedì 23 Aprile 2024

Carabiniere ucciso, papà Elder all'attacco: dubbi sull'omicidio

"Fatemi vedere mio figlio". Il legale contesta la dinamica della colluttazione con Cerciello

Il padre di Elder Finnegan Lee arriva a Fiumicino (LaPresse)

Il padre di Elder Finnegan Lee arriva a Fiumicino (LaPresse)

Roma, 1 agosto 2019 - "Vorrei rivedere mio figlio". Solo poche parole scambiate con i funzionari di Polizia durante l’attesa per il ritiro bagagli. Sbarcato nello scalo romano di Fiumicino intorno alle 11,40 di ieri mattina con un aereo di linea della compagnia Norvegian proveniente da Oakland, Ethan Elder avrebbe dovuto rilasciare dichiarazioni pubbliche ma il padre di Finnegan Lee – il diciannovenne americano reo confesso dell’assassinio del vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri Mario Cerciello Rega – ha cambiato idea. Camicia scura, borsa di pelle a tracolla e trolley al seguito, Elder, uscito dall’area Arrivi internazionali scortato da alcuni funzionari della Polaria e dall’amico ex legale d’ufficio di San Francisco, ha tirato dritto schivando i giornalisti e si è infilato nella berlina che lo attendeva fuori dal terminal.

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ll volto abbronzato dal sole californiano e le occhiaie di chi ha passato diverse notti insonni, il genitore, che attualmente alloggia in un hotel di lusso della Capitale, appena arrivato ha chiesto ai poliziotti che erano con lui "per prima cosa" quale fosse la "prassi burocratica" per poter vedere Finnegan in carcere e – secondo quanto si apprende – la visita potrebbe avvenire già questa mattina. Ieri sera, attraverso fonti legali, Elder ha fatto sapere di aver temuto per le sorti del figlio.

"Ho visto la foto di Natale Hjorth bendato che girava sui vari siti. Sono molto preoccupato per la salute di mio figlio e spero che sia assistito da un medico. Mia moglie è disperata. Siamo stati rassicurati e ci è stato detto che non è stato maltrattato", ha affermato il genitore che appare intenzionato a tentare ogni strada per aiutare Finnegan. È di ieri la nomina di un nuovo legale, Renato Borzone che, a 12 ore dalla presa in carico del caso, ha affermato che "la vicenda presenta ancora aspetti poco chiari soprattutto in riferimento alla dinamica della colluttazione". "Non mi risulta – ha aggiunto il legale – che la colluttazione sia avvenuta nei termini rappresentati dalle fonti investigative".

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A spendere alcune parole per il proprio figlio sul quale pende la scure di una condanna per omicidio è stata anche, da San Francisco, la madre di Finnegan, la 51enne consulente nel campo dei trasporti Leah Lynn Elder. "Finn è un ragazzo riflessivo. L’unica spiegazione che posso darmi se davvero risultasse coinvolto in modo diretto in questa tragedia è che fosse terrorizzato e dunque può aver reagito in modo inconsulto", ha detto la donna.

"È una tragedia anche per la nostra famiglia. Io e mio marito siamo sotto choc. Siamo tremendamente dispiaciuti e abbiamo totale fiducia nella giustizia italiana", ha aggiunto sottolineando di non essersi mai accorta che il figlio facesse uso di droghe, "ad eccezione della marijuana, che in California è legale e prendeva per alleviare il dolore dovuto a una menomazione fisica: in un incidente che lo ha segnato ha perso un dito e ha la mano sinistra in parte paralizzata". Intanto, ieri, a Regina Coeli si è svolto l’incontro tra Fabrizio Natale e il figlio Christian Gabriel Natale Hjorth, protagonista della foto che lo ritrae bendato nella caserma dei carabinieri. Un incontro definito dal genitore "commovente ma molto duro per entrambi". Sull’innocenza del ragazzo Natale non ha dubbi: "Gabriel è un ragazzo normale, studia per diventare un architetto. Non sapeva che l’amico fosse armato".