Lunedì 29 Aprile 2024

Carabiniere ucciso, Conte: "L'Italia è uno Stato di diritto. Quella benda è un reato"

Il premier, dopo essere stato alla camera ardente di Mario Cerciello Rega, interviene su Fb nella polemica politica. "Non c'è dubbio che la vittima sia il nostro Mario, ma non si può riservare quel trattamento a chi è privato della libertà"

Il premier Conte alla camera ardente di Mario Cerciello Rega (Ansa)

Il premier Conte alla camera ardente di Mario Cerciello Rega (Ansa)

Roma, 29 luglio 2019 - Nel giorno dei funerali del carabiniere Mario Cerciello Rega, ucciso con 11 coltellate da un giovane americano, si leva alta la voce del premier Giuseppe Conte, che ieri dalla camera ardente non aveva commentato la notizia. Nella notte il capo del Governo ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui assicura che "l'Italia è uno Stato di diritto" e tocca la polemica politica che ha imperversato ieri, facendo espresso riferimento alla foto choc del californiano bendato e legato e alle reazioni che ne sono seguite.

"Quanto alla foto che ritrae uno dei due ragazzi americani bendato e ammanettato e che sin qui è circolata, invito a non confondere le cose. Non c’è nessun dubbio che la vittima di questa tragedia sia il nostro carabiniere, il nostro Mario. Invito tutti a considerare, tuttavia, che bene ha fatto l’Arma a individuare il responsabile di questo improprio trattamento e a disporre il suo immediato trasferimento. Chiariamolo bene: ferme restando le verifiche di competenza della magistratura, riservare quel trattamento a una persona privata della libertà non risponde ai nostri principi e valori giuridici, anzi configura gli estremi di un reato o, forse, di due reati. Parimenti censurabile è il comportamento di chi ha diffuso la foto via social in spregio delle più elementari regole sulla tutela della privacy".

"L'Italia è uno Stato di diritto. E' la culla della civiltà giuridica dai tempi dell'antico diritto romano - scrive tra l'altro il capo del Governo - Abbiamo princìpi e valori consolidati, evitiamo di cavalcare l'onda delle reazioni emotive tenuto anche conto che la nostra legislazione, in caso di omicidio volontario, contempla già l'ergastolo e non consente più sconti di pena. Tutto questo anche per merito di norme più severe introdotte da questo governo. Piuttosto dobbiamo ora vigilare affinché tutti coloro che hanno compiti di responsabilità facciano in modo che le norme siano rigorosamente applicate".

Il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, sottolinea Conte, era "un servitore dello Stato che amava l'Arma dei Carabinieri, un uomo generoso che dedicava le pause di lavoro a iniziative di solidarietà".

"Al sentimento di commozione - prosegue - si accompagnano vari interrogativi che la vicenda suscita nell'opinione pubblica e in ciascuno di noi. Ho avuto un lungo incontro con i vertici dell'Arma dei Carabinieri e delle Forze armate anche al fine di valutare misure di prevenzione sempre più efficaci in modo da evitare che delitti così efferati abbiano a ripetersi. In questi momenti chi ha compiti di responsabilità fa bene a interrogarsi, in modo serio e responsabile, su quali siano le modalità più idonee a intensificare il contrasto al traffico e allo spaccio di stupefacenti da cui nasce questo delitto".