Brucia la cattedrale di Nantes, atto doloso Francia sotto choc: "Ferita a tutti i cattolici"

Gravemente danneggiata la chiesa gioiello del 1400. Ma stavolta l’incendio non è accidentale: trovati tre inneschi. Caccia ai piromani attraverso le telecamere di sorveglianza. Tensione nella città roccaforte dei black bloc e dei gilet gialli.

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di Giovanni

Serafini

Troppe chiese bruciano in Francia: dopo Notre-Dame de Paris, che ha rischiato di scomparire tra le fiamme il 15 aprile dello scorso anno, è toccato alla cattedrale di Nantes, stupenda chiesa gotica dichiarata monumento nazionale due secoli fa.

L’incendio, violentissimo, si è sviluppato verso le 7.30 di ieri mattina: "Dal rosone centrale uscivano lingue di fuoco, tutta la zona era coperta da un fumo irrespirabile", ha dichiarato un testimone. Centoquattro vigili del fuoco dotati di una quarantina di automezzi hanno lavorato per tre ore rischiando la vita: "Vanno a loro il nostro sostegno e la nostra gratitudine", ha commentato il presidente Emmanuel Macron.

Parole di elogio ha pronunciato anche il nuovo primo ministro Jean Castex, che si è recato a Nantes insieme con il responsabile degli Interni Gérald Darmanin e la ministra della cultura Roselyne Bachelot.

Se l’incendio di Notre-Dame è stato accidentale, quello della cattedrale ’San Pietro e Paolo’ di Nantes denuncia invece una chiara matrice dolosa: "Abbiamo individuato tre inneschi diversi da cui sono partite le fiamme. Il primo all’ingresso della chiesa, nel punto in cui si situava il grande organo che purtroppo è andato totalmente distrutto; gli altri due nelle navate a sinistra e a destra dell’altare", ha detto il procuratore della repubblica di Nantes, Pierre Sennès; sulla base di questi "elementi oggettivi" è stata avviata un’inchiesta per incendio doloso.

"Attendiamo l’arrivo da Parigi di esperti della polizia scientifica per ricostruire la dinamica del sinistro. Stiamo analizzando i contenuti delle telecamere di sorveglianza e interrogando gli abitanti della zona", ha commentato Johanna Rolland, sindaca socialista di Nantes.

Che cosa può avere spinto uno o più criminali a dar fuoco a un gioiello dell’arte gotica, monumento storico e simbolo di fratellanza cristiana? Siamo davanti al gesto di un pazzo, di un terrorista, di un fanatico islamista? "Non è solo una parte dell’eredità religiosa che viene colpita, ma anche un simbolo della fede cattolica: è stato ferito il cuore di tutti coloro per i quali questi edifici sono luoghi di preghiera, rifugi spirituali e punti di riferimento", afferma un comunicato del presidente della Conferenza episcopale di Francia, monsignor Eric de Moulins-Beaufort.

Città più volte protagonista di episodi di violenza, Nantes ha visto in azione nel passato recente black bloc e collettivi anarchici in guerriglia contro lo Stato che intendeva costruire un nuovo aeroporto a Notre-Dame–des-Landes (progetto alla fine archiviato dal governo); roccaforte dei gilet gialli, ha contestato duramente la riforma delle pensioni voluta da Macron. "Dovremmo riflettere sul grande disordine dell’inciviltà in marcia. Durante il lockdown le chiese erano chiuse, adesso bruciano", scrive in un tweet il deputato sovranista Philipe de Villiers. "Che tristezza! Bisogna far luce su questo incendio", commenta Marine Le Pen imitata da Matteo Salvini: "Incendio doloso alla cattedrale gotica di Nantes, uno dei gioielli più belli d’Europa, un simbolo della nostra civiltà e della nostra storia. Quanta tristezza. Un abbraccio di solidarietà al popolo francese".

Fra i danni maggiori, la scomparsa del grande organo del Seicento sopravvissuto alla Rivoluzione francese, ai bombardamenti del 1944 e a un precedente incendio della cattedrale di Nantes il 28 luglio 1972, dovuto alla disattenzione di un operaio che non aveva spento la saldatrice durante lavori di restauro. Ci vollero 13 anni di lavori per sistemarla.