Venerdì 26 Aprile 2024

Brasile diviso al voto Jair e lo spettro del golpe

Bolsonaro ha detto che accetterà solo la vittoria. I militari sono con lui. Ma Lula potrebbe trionfare al primo turno con oltre il 50% dei voti

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Porterà più voti Neymar a Bolsonaro dopo l’endorsement che l’attaccante del Psg e della Seleçao ha fatto su Tik Tok per i suoi 8,1 milioni di follower, o Gerardo Alckmin e Marina Silva a Lula nelle elezioni presidenziali brasiliane di oggi? Il presidente uscente Jair Bolsonaro, che incarna la destra liberista, evangelica e militare, spera di arrivare almeno al ballottaggio del 30 ottobre con l’appello dell’ultimo minuto contro la corruzione e per un "Brasile ai brasiliani" al quale si è aggiunto quello molto gradito del campione di futebol. Assieme al presidente, verranno eletti 54 membri del Senato su 81, i 513 deputati della Camera e i 27 governatori degli Stati che fanno parte della Repubblica Federale del Brasile.

Secondo gli ultimi sondaggi, che in Brasile sono fatti fino all’apertura dei seggi, Luis Inacio Lula da Silva, che è già stato due volte presidente (il primo di sinistra del gigante sudamericano), veleggia verso il 51% che gli permetterebbe la vittoria al primo turno. Una crescita costante che prosegue da un anno, appena il rappresentante del Partito dei Lavoratori è stato prosciolto dalle accuse di corruzione che lo avevano portato per 18 mesi in carcere. Nelle melma è poi finito il suo accusatore, il giudice Sergio Moro, che Bolsonaro aveva accreditato come ministro della Giustizia e che dopo che il castello di accuse all’ex presidente si è sfaldato ha dovuto lasciare il dicastero sotto accusa di corruzione lui stesso. Bolsonaro non si schioda nei sondaggi dalla sua quota attorno al 34 per cento. Più lontani gli altri, con Ciro Gomes (Partito democratico laburista) pronto in caso di secondo turno ad appoggiare uno dei due secondo l’offerta migliore. Quattro anni fa conquistò il 12%, stavolta è accreditato del 7%.

Bolsonaro ha dalla sua i militari (lui stesso è un ufficiale della riserva). Non ha mai nascosto di aspettarsi in caso di sconfitta un aiuto da loro, una chiamata al golpe che ha messo in ambasce le cancellerie internazionali. Intanto, non riconoscerà il voto se sarà negativo e ha organizzato uno scrutinio parallelo che sarà effettuato dall’esercito, e del quale ha dichiarato terrà conto in modo ufficiale. In questa campagna i morti sono stati almeno due, uno per parte politica. La speranza è che in caso di vittoria di Lula al primo turno non torni a scorrere il sangue.

Riccardo Jannello