Domenica 8 Giugno 2025
NICOLA PALMA
Cronaca

Niente biglietti per la finale Champions, protesta a oltranza degli ultrà dell’Inter: “Andremo tutti a Monaco. I giocatori sono con noi”

Il racconto della manifestazione sotto la sede del club nerazzurro: “A noi niente e i bagarini li rivendono a 4mila euro”. L’ex leader Franco Caravita: “Venerdì partirò per la Baviera”. Tanti lo seguiranno. Mobilitazione a oltranza

Niente biglietti per la finale Champions, protesta a oltranza degli ultrà dell’Inter: “Andremo tutti a Monaco. I giocatori sono con noi”

Milano – Sono pronti ad andare avanti a oltranza: “Saremo qui anche domani e dopodomani”, promettono. Poi partiranno in massa per Monaco, anche se quasi nessuno di loro ha il biglietto per assistere alla finale di Champions League tra Inter e Paris Saint Germain in programma sabato alle 21. Ieri pomeriggio circa quattrocento ultrà dei gruppi che compongono la Nord si sono ritrovati sotto la sede nerazzurra, in viale della Liberazione, per protestare contro i dirigenti del club, a cominciare dal presidente Giuseppe Marotta. Il motivo? “Siamo rimasti tutti senza biglietti, in tanti pur avendone diritto. Le agenzie e i bagarini hanno biglietti in mano e li rivendono a 4mila euro e noi siamo senza. Poi danno dei bagarini a quelli della curva”, ha spiegato uno dei leader storici Franco Caravita, nuovamente in prima linea dopo essere stato estromesso prima dal ritorno a San Siro di Vittorio Boiocchi e poi dal triumvirato composto da Marco Ferdico, Andrea Beretta e Antonio Bellocco.

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La protesta degli ultras dell'Inter sotto la sede

Le indagini hanno svelato cosa c’era dietro quelle gestioni: lo “Zio” è stato assassinato il 29 ottobre 2022 da due sicari assoldati, secondo le accuse, da Beretta e Ferdico; e lo stesso Beretta, poco meno di due anni dopo, ha ucciso a coltellate il rampollo di ’ndrangheta Totò ’u Nanu, mentre Ferdico è stato arrestato il 30 settembre 2024 nella maxi retata di Mobile e Dda che ha decapitato i vertici del tifo organizzato e scoperchiato il vaso di Pandora dell’indotto nero del Meazza.

Proprio Ferdico, raccontano gli atti, fece pressioni sulla società e sull’allenatore Simone Inzaghi per avere più biglietti per la finale del 2023 contro il Manchester City, minacciando lo sciopero dei cori per l’atto conclusivo della Coppa Italia qualche settimana prima. Alla fine, il numero di ticket per la Nord raddoppiò da 800 a 1.500; peccato che il frontman della curva e i due “soci” ne ricavarono centinaia di migliaia di euro, rivendendo i tagliandi a prezzi decuplicati e spartendosi il ricavato.

La decisione dell’Inter di chiudere i rubinetti e di non riservare alcuna corsia preferenziale agli ultrà deriva proprio da quel precedente e dai fari della Procura sulle falle nei controlli sulla biglietteria: stavolta sono stati privilegiati gli abbonati di vecchia data, senza quote riservate a prescindere al secondo anello verde. Una linea che non è andata giù agli ultrà: “Noi abbiamo preso le distanze da tutti quelli che sono in galera in questo momento perché quella gestione non fa parte della nostra storia, soprattutto della mia – ha aggiunto Caravita –. Hanno detto che c’erano 18mila biglietti, a noi ne sono arrivati quasi zero. Ma la cosa grave è che tanta gente che aveva diritto ad averli, visti gli anni di abbonamento, non è stata accontentata, mentre gente che è tesserata da poco li ha avuti. Non so l’Inter che gestione abbia fatto. Se andremo comunque? Io sarò presente da venerdì, senza biglietto”.

In tanti seguiranno il suo esempio: partiranno per la Baviera senza ticket per entrare all’Allianz Arena, innescando una variabile inattesa che potrebbe generare problemi di ordine pubblico in Germania. Nei giorni scorsi, il direttivo della Nord ha dato mandato all’avvocato Mirko Perlino di inviare una mail a Inter, Tribunale, Procura e Questura per pianificare la trasferta tedesca e ottenere un pacchetto di biglietti (si parla di circa 600) da pagare regolarmente e con tanto di nominativi. La risposta non è mai arrivata. E non arriverà. Da qui l’iniziativa di piazza: “In questo momento la squadra ha bisogno della tifoseria organizzata: è questo il tema, non vogliono andare per loro capriccio. C’è una finale importantissima, serve la tifoseria organizzata. I giocatori non sono contenti di questa situazione, ne siamo convinti”, ha chiosato Perlino.