Sabato 27 Aprile 2024

Benedizione di Pasqua . Via libera al prete in classe: "Ma solo a lezioni finite"

Cesena, linea dura della dirigente scolastica. Il sindaco: posizione oltranzista

VERGHERETO (Cesena)

Dopo un tira e molla di due anni si è giunti a una sorta di compromesso che permetterà a don Adolf Wosa di poter portare la benedizione pasquale nel plesso scolastico di Alfero, frazione di Verghereto, frequentato da bimbi e ragazzini delle materne, elementari e medie. Don Adolf potrà andare a benedire la scuola solo a lezioni finite, superando così un’iniziale divieto. Il caso era scoppiato dopo la protesta di Luca Bartolini. L’ex consigliere regionale e dirigente di Fratelli d’Italia di Forlì-Cesena aveva lamentato il fatto che il permesso era stato negato dalla dirigente scolastica Daniela Corbi per il motivo che la benedizione pasquale in classe violerebbe la laicità della scuola.

"La dirigente mi ha inviato una mail chiedendomi di scriverle il giorno in cui posso andare a benedire la scuola, però fuori dall’orario scolastico in modo che i bambini e i ragazzi che vogliono prendere la benedizione possono farlo, anche assieme ai loro genitori – spiega don Adolf, originario della Tanzania –. Ho risposto che andrò venerdì alle 13, a lezioni finite. Mi serviranno cinque minuti. Certamente non è quello che avrei voluto io, ma invece di un no secco comincerò con quello che la dirigente scolastica mi ha chiesto e mi permette di fare. Intanto cominciamo, visto che l’anno scorso mi era stato negato".

Una situazione che non è piaciuta al sindaco di Verghereto, Enrico Salvi: "La dirigente scolastica dice che non ritiene giusto che vengano interrotte le lezioni per benedire i locali e i ragazzi. Il parroco può farlo alla fine delle lezioni con i bambini e i genitori che voglione restare essendoci bambini di diverse religioni".

L"’amministrazione comunale – prosegue il sindaco – è favorevole alla benedizione. Secondo noi non è un problema se si interrompono per qualche minuto le lezioni anche perchè si fanno per tante altre motivazioni pure meno nobili. I bambini di altre religioni per qualche minuto possono essere messi in un’altra aula. Capisco il principio della laicità della scuola per cui si può comprendere la decisione di una dirigente che ha questa posizione oltranzista che noi non condividiamo, ma che rispettiamo".

Ma intanto il caso ha infiammato le discussioni in tutta la Valle del Savio. Sono indignati gli esponenti di Fratelli d’Italia che nei giorni scorsi avevano sollevato la questione, per il fatto che per il secondo anno la benedizione era stata vietata con la motivazione della laicità dell’istituzione. E polemicamente invitano la dirigente alla coerenza: "Vada a lavorare anche nei giorni di Pasqua e Natale".