Mercoledì 24 Aprile 2024

Basta malintesi Il dialogo conviene a tutti

Simone

Arminio

Convitate di pietra, al tavolo bilaterale tra Italia e Francia di ieri sera a Bruxelles, c’erano 230 persone. Le avevamo lasciate a bordo della nave Ocean Viking lo scorso 12 novembre, quando un porto sicuro italiano fu rifiutato loro dal governo Meloni, in un braccio di ferro di quindici giorni. Alla fine ci pensò la Francia, con uno sbarco concesso a Tolone "in via del tutto eccezionale". Contestualmente, il ministro degli Interni Gérald Darmarin stracciò in Eurovisione il Meccanismo volontario di solidarietà che proprio in quei giorni avrebbe portato 3.500 rifugiati da Roma a Parigi.

Il dado, a quel punto, per la premier Meloni era tratto. Il risultato? Il disinteresse francese di fronte al rosario di altri sbarchi, l’ultimo ieri a Roccella Jonica, e di stragi tragiche come quella di Cutro. È in quest’ottica che l’avviato disgelo di ieri sera tra Meloni e Macron può essere essere considerato una vittoria. Perché, a qualunque approdo porti, rappresenta in ogni caso il necessario tentativo di superare la faglia nata tra i due lati delle Alpi all’indomani dello sbarco di Tolone e ingranditasi nel tempo con altri scossoni. Uno tra tutti l’incontro tra Macron e Zelensky a Parigi: presente il tedesco Scholz e non l’italiana Meloni. Eppure oggi tendere la mano conviene a entrambi, e non certo per le alte questioni di fratellanza europea. Quanto per fatti concreti. Il nucleare per la Francia, gli affari nordafricani per entrambi, la questione migranti per l’Italia. Attrono a quest’ultima il governo italiano può girare con mille acrobazie, senza però poter negare che la soluzione non passa certo attraverso un accordo con Malta, Cipro o con la Libia. La verità sottaciuta è che la questione mediterranea è oggi sempre e più di prima una questione italo-francese. Quei convitati attorno al tavolo di Meloni e Macron, ieri sera, erano lì per ricordarlo. E non se ne andranno finché Parigi e Roma non capiranno di essere parte integrante del problema, dunque la soluzione.