Venerdì 26 Aprile 2024

Fassino: "Governo ambiguo, atlantismo di facciata"

Il deputato Pd: Berlusconi e Fontana dicono cose che anche altri pensano

Piero Fassino alla Camera (Ansa)

Piero Fassino alla Camera (Ansa)

"Il problema non sono solo le parole gravissime di Berlusconi, o quello che ha detto Lorenzo Fontana sulle sanzioni. La realtà è che Berlusconi e Fontana hanno detto cose che altri nella maggioranza pensano e non dicono. Ecco perché l’Europa è molto preoccupata". Così Piero Fassino deputato del Pd e già segretario dei Ds e sottosegretario agli Esteri.

Onorevole Fassino, l’Europarlamento ha avuto parole molto critiche verso Berlusconi. Il governo rischia di partire con un handicap?

"Le forze politiche che si apprestano a guidare l’Italia devono essere consapevoli che sono sostanzialmente isolate in Europa, dove anche ampi settori moderati e centristi sono netti nella condanna di Putin. La verità è che, sì, il governo parte con handicap: essere ambiguo sulla Russia, schierarsi con Orban, simpatizzare con i nostalgici franchisti di Vox in Spagna, dichiarare come ha fatto Meloni, che il suo governo ostacolerà in ogni modo il passaggio dal voto all’unanimità al voto a maggioranza che cosa significa? Che viene dissestato il posizionamento internazionale del nostro Paese. Da essere sempre stato uno dei pilastri della costruzione dell’Ue, ora rischia di diventare uno dei guastatori di questa prospettiva, con il pericolo di isolamento in Europa che diventa molto forte".

Meloni dice che vuole solo difendere l’interesse nazionale.

"E c’è modo e modo. Il problema è come e dove si difendono meglio gli interessi nazionali. Oggi in un mondo globalizzato li difendi meglio se li collochi dentro l’Europa. Faccio un esempio: gli accordi di libero scambio con Canada e Giappone, ai quali si sono opposti Lega e Fd’I. Ora, dal momento in cui sono entrati in vigore in regime transitorio, le esportazioni italiane in Canada e Giappone sono aumentate del 25%. E allora, la tutela del made in Italy la affermiamo meglio con una battaglia solitaria, chiudendoci in un antistorico protezionismo, o attraverso strumenti europei?".

Il nuovo audio di Berlusconi esprime una aperta posizione filoputiniana, avvalorando una ricostruzione dei fatti del tutto filorussa. Piove sul bagnato?

"Berlusconi è andato ancora oltre ogni limite accettabile, le sue parole sono gravi perché confermano un antico e consolidato rapporto che ha con Putin e gettano un’ombra sull’affidabilità del nostro Paese nel momento in cui Putin è protagonsta di una aggressione così violenta e brutale all’Ucraina. E la cosa è tanto più grave perché atteggiamenti ambigui e reticenti nei confronti della Russia di Putin li abbiamo anche nella Lega, fino alle parole pronunciate dal neopresidente dalla Camera Fontana, in questi giorni".

Giorgia Meloni però ribadisce di essere atlantica e pro Kiev.

"È un atlantismo di cui andrebbe verificata la sincerità. Meloni, conoscendo bene quali sono le diffidenze che l’Europa ha nei suoi confronti, cerca di compensare cercando legittimazione negli Stati Uniti: quasiasi cosa gli americani propongano Meloni acconsente. Ma il suo è un atlantismo strumentale, finalizzato alla sua legittimazione".

Qualche problema sul sostegno all’Ucraina, ribattono nella maggioranza, c’è anche a sinistra, basti pensare a Fratoianni, alleato del Pd, che ha sempre votato ’no’ all’invio di armi a Kiev.

"Non facciamo paragoni assurdi. Fratoianni rappresenta una frangia minima, ed è una strumentale forzatura dargli una rappresentatività ampia. La verità è che in questi mesi di guerra si è semmai rimproverata al Pd una posizone eccessivamente antirussa e filoatlantica, e non si può certo accusare la sinistra di un mancato sostegno a Kiev".