ArchiveAstrazeneca: a chi è destinato il vaccino. Le raccomandazioni sulla seconda dose

Astrazeneca: a chi è destinato il vaccino. Le raccomandazioni sulla seconda dose

A quali fasce d'età viene somministrato il vaccino Vaxzevria e quando effettuare il richiamo

Vaccino Astrazeneca

Vaccino Astrazeneca

Roma, 5 maggio 2021 - Se fino a poco tempo fa la parola d'ordine nella campagna di vaccinazione anti-Covid è stata 'accellerare', ora l'obiettivo è non rallentare per raggiungere gli obiettivi nei tempi prefissati. Lo aveva dichiarato il commissario per l'emergenza Coronavirus Figuolo, annunciando la possibilità di estendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca alle classi di età inferiori ai 60 anni, visti "gli effetti collaterali infinitesimali". Ieri una circolare del ministero della Salute ha consigliato di posticipare il richiamo di Pfizer e Moderna a 6 settimane dalla prima, circa 42 giorni, per destinare più dosi ai non vaccinati, mentre nella nota non ha indicato nessuna controindicazione alla seconda dose con AstraZeneca a chi lo abbia già ricevuto con la prima. Quindi, a chi viene somministrato attualmente il vaccino Vaxzevria in Italia? E quali sono le raccomandazioni per la seconda dose? Spieghiamo tutto qui sotto. 

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Astrazeneca, a chi viene somministrato

Il vaccino Vaxzevria è stato approvato e viene somministrato alle persone a partire dai 18 anni di età, fatta eccezione per i soggetti estremamente vulnerabili. La scelta di privilegiare gli over 60 è una "raccomandazione", contenuta in una circolare del ministero della Salute del 7 aprile. "Il bilancio beneficio/rischio del vaccino Vaxzevria si conferma complessivamente positivo - si legge nella nota - , in quanto il vaccino è sicuramente efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al Covid-19. Attualmente tale bilancio appare progressivamente più favorevole al crescere dell’età, sia in considerazione dei maggiori rischi di sviluppare Covid-19 grave, sia per il mancato riscontro di un aumentato rischio degli eventi trombotici sopra descritti nei soggetti vaccinati di età superiore ai 60 anni".

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E chi ha meno di 60 anni? 

Come spiegato sopra, la scelta di privilegiare gli over 60 è solo una "raccomandazione". Anche l'Aifa ha spiegato che "poiché la maggior parte dei casi (di trombosi) si sono verificati in persone di età inferiore ai 60 anni, il Ministero della Salute italiano ha raccomandato un uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni e stabilito che chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria possa completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino". Questo vuol dire che non c'è mai stato, quindi, un divieto nel somministrare AstraZeneca a chi ha meno di 60 anni. Dal canto suo l’Ema, l’agenzia europea per il farmaco, ha sempre ribadito che i benefici del vaccino Vaxzevria superano i rischi in tutte le fasce d’età e che non ci sono limiti anagrafici per il suo utilizzo. 

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Seconda dose AstraZeneca

Il richiamo del vaccino Vaxzevria viene somministrato circa 12 settimane dopo la prima dose. E ieri il ministero della Salute, consigliando di posticipare il richiamo di Pfizer e Moderna, ha invece confermato il via libera alla seconda dose di AstraZeneca per chi ha ricevuto la prima senza riportare trombosi rare. "Il Cts - si legge in un estratto del verbale del Comitato, datato 30 aprile - ritiene che, sulla scorta delle informazioni a oggi disponibili sull'insorgenza di trombosi in sedi inusuali (trombosi dei seni venosi cerebrali, trombosi splancniche, trombosi arteriose) associate a piastrinopenia, riportate essersi verificate solamente dopo la prima dose del vaccino di AstraZeneca, i soggetti che hanno ricevuto la prima dose di questo vaccino senza sviluppare questa tipologia di eventi non presentano controindicazione per una seconda somministrazione del medesimo tipo di vaccino". "Questa posizione - si precisa - potrà essere eventualmente rivista qualora dovessero emergere evidenze diverse nelle settimane prossime venture, derivanti in particolare dall'analisi del profilo di sicurezza del vaccino nei soggetti che nel Regno Unito hanno ricevuto la seconda dose". 

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