Palermo, 21 agosto 2023 – Tre escursionisti assediati dai cinghiali sono stati liberati dal Soccorso alpino nella Riserva dello Zingaro, in provincia di Trapani. Ecco il racconto di uno dei soccorritori.
"Due ore di assedio, erano terrorizzati”
Gli escursionisti – una 27enne e due ragazzi di 26 e 32 anni, della provincia di Bari – hanno trovato rifugio in una struttura di Borgo Cusenza. “Quando siamo arrivati – racconta al telefono a Qn.net Vincenzo Biancone del Sass, responsabile Soccorso alpino della Sicilia occidentale –
i ragazzi erano barricati nel bagno di un casolare. Attorno una cinquantina di cinghiali che poi si sono dispersi, impauriti dall’auto e dalle luci”.
Che cosa è successo
"I ragazzi – prosegue nel suo racconto il soccorritore – erano terrorizzati. Era buio, c'era una nebbia totale, il vento forte. ‘Mai più’, hanno detto appena ci hanno visto, dopo averci ringraziato”.
"Hanno rischiato la vita”
“Mi chiede se hanno rischiato di morire? Sì, se non avessero trovato quella struttura aperta non so come sarebbe finita”, ragiona a voce alta il soccorritore.
I 5 errori da evitare
Ma qual è il comportamento corretto da tenere? Il soccorritore ricorda alcuni comportamenti di prudenza da osservare. “Quando si è circondati da un branco di cinghiali è troppo tardi, bisogna cogliere prima i segnali della loro presenza e tornare indietro. Ma soprattutto, non bisogna assolutamente dare da mangiare agli animali selvatici. I ragazzi hanno pensato di distrarli con il cibo, invece quello è uno strumento di richiamo eccezionale. Infatti alla fine i cinghiali che assediavano gli escursionisti saranno stati una cinquantina. Anche perché questi animali si muovono di notte e il messaggio del mangiare è arrivato a tutti”. Ancora: “Bisogna scegliere bene il percorso, anche se il sentiero è facile è necessario capire i tempi di percorrenza. Naturalmente poi per affrontare un’escursione bisogna indossare sempre calzature adeguate, non scarpe da ginnastica. A onor di cronaca, qualche volta ci è successo di soccorrere escursionisti addirittura con le infradito. Infine, ma non ultimo: non usare mai la torcia del telefonino per illuminare. Perché questo significa rimanere alla fine senza luce e senza cellulare per dare l’allarme”.