Lunedì 29 Aprile 2024

Arte, marketing e turismo Venere diventa influencer La campagna spacca l’Italia

Il sindaco di Firenze: è qualcosa di macchiettistico, serve un racconto meno caricaturale. L’applauso del presidente di Federalberghi: "Scelta molto bella che parla ai giovani".

Arte, marketing e turismo  Venere diventa influencer  La campagna spacca l’Italia

Arte, marketing e turismo Venere diventa influencer La campagna spacca l’Italia

di Emanuele Baldi

A Roma sorride, neanche troppo convinta a dirla tutta, mentre sta per inforcare una bici blu come i suoi short. Più distesa a Polignano a Mare – incastrata nella cartolina naturale della Puglia – con un gonnellone old style e una camicia di lino annodata in zona ombelico. Sul lago di Como invece addenta un pezzo di pizza mettendo un po’ in naftalina il luogo comune forestiero che vorrebbe solo e soltanto Napoli tempio sacro della Margherita.

La Venere del Botticelli scende virtualmente dal conchiglione degli Uffizi fiorentini e gironzola per l’Italia come una turista qualsiasi. Così è anche se non vi pare: ieri mattina il ministro del turismo Daniela Santanchè – con il collega degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, il ministro dello Sport e Giovani Andrea Abodi e l’ad di Enit – hanno ufficialmente lanciato la nuova campagna internazionale di promozione del Belpaese affidando a una delle icone della bellezza artistica mondiale il ruolo di influencer. "Riconoscibile da tutti attraverso lo sguardo e il segno inconfondibile dei suoi capelli – spiegano dal ministero – questa nuova Venere viaggerà lungo tutto lo Stivale presentando al mondo la meraviglia dell’italianità, raccontandone i paesaggi, le mete iconiche delle città d’arte così come i piccoli borghi, le tipicità enogastronomiche e le tante declinazioni dell’offerta turistica ricca e variopinta che rendono così unico il patrimonio dell’Italia".

’Open to meraviglia’ è il claim pensato per questa campagna multisoggetto che si compone di un video promozionale e di una campagna di affissione.

Che la faccenda avrebbe diviso lo si è intuito in un nanosecondo. Dalle sponde dell’Arno, mentre il direttore degli Uffizi Eike Schimdt preferisce non commentare, arriva l’ira funesta, mitigata da una spolverata di sarcasmo del sindaco dem Dario Nardella. "Di questo passo – scherza – qualcuno metterà un mandolino o un caciocavallo tra le mani del David".

Poi si fa serio e, parlando di "campagna macchiettistica", attacca così: "Invito la ministra Santanchè a unire gli sforzi per fare un racconto più veritiero e meno caricaturale delle nostre città d’arte. Noi siamo disponibili. A Firenze stiamo combattendo contro uno sfruttamento commerciale ridicolizzante delle bellezze artistiche come i grembiuli con le parti intime del David o riproduzioni grottesche delle opere d’arte con pose stupide".

"Che strano, sembra che la Venere abbia guadagnato una taglia di reggiseno... – s’inserisce caustico nell’argomento Antonio Natali, per otto anni direttore degli Uffizi – Cosa dire? Questa campagna è lo specchio dei tempi e a me francamente cadono le braccia. Per fortuna dovevamo tutelare i nostri capolavori senza svilirli; a questo punto abbiamo toccato il fondo". "Ho contrastato più volte usi impropri e manipolazioni dei nostri capolavori. Mi stupisce che proprio da un organo ministeriale venga una simile proposta", rincara la dose Cristina Acidini, ex soprintendente al Polo museale fiorentino.

Il clima si stempera allontanandosi dalla Torre di Arnolfo. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi, precisando che travestire la Venere che nasce nuda è "roba da Ferragni" sceglie di non dissociarsi dalle scelte del governo, ma si toglie un sassolino dalla scarpa sulla scelta di adottare uno slogan in lingua inglese ("C’è una grossa contraddizionè in questa campagna: Open to meraviglia? Che roba è?"). Di "campagna azzeccatissima e anche molto bella" perché si rivolge "ai giovani" in un momento in cui "l’età media dei turisti anche altospendenti si sta abbassando" parla Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi.