Mercoledì 24 Aprile 2024

Ammiraglia russa affondata, pochi i sopravvissuti

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ROMA

L’incrociatore russo Moskva è stato affondato da due missili ucraini, ha infine confermato il Pentagono, smentendo la versione del Cremlino e confermando quella di Kiev. L’equipaggio era costituito da 485510 uomini, di questi 58 sono stati salvati da una nave turca e gli altri, a parte alcune decine (ma appena 12 secondo altre fonti) salvati da una altra unità russa e giunti ieri a Sebastopoli, sono dispersi. Si parla di 415440 marinai. Anche il comandante dell’incrociatore, Anton Kuprin, sarebbe deceduto nell’esplosione e il successivo incendio. "La tempesta in corso nell’area – ha detto la portavoce della Guardia costiera ucraina, Natalia Humeniuk – non ha consentito di evacuare l’equipaggio". II Cremlino è furioso, ma questo non cambia la strategia russa nella guarra. "L’affondamento del Moskva – osserva l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, ex capo di stato maggiore della Difesa –, per quanto fosse nave ammiraglia, non è che cambi così profondamente lo scenario: certo le navi russe dovranno operare da una distanza maggiore e con maggiore prudenza e l’ipotesi di uno sbarco a Odessa diventa ancora più remota". "Il Moskva – osserva Piero Batacchi della Rivista Italiana Difesa – non partecipava direttamente alle operazioni non avendo missili da crociera per attacchi a terra. Forniva solo un supporto alla difesa aerea della flotta russa nel mar Nero e delle coste della Crimea e faceva interdizione contro eventuali unità navali Nato. È un colpo duro al morale russo, ma la chiave della guerra è altrove".

Alessandro Farruggia