Mercoledì 24 Aprile 2024

Amanda, sorrisi in carcere La vecchia foto è un giallo

Assolta per l’omicidio di Meredith, oggi posta l’immagine sui social. Ma chi la scattò?

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Torna di nuovo sotto i riflettori Amanda Knox con un tweet in cui posta e commenta una sua foto scattata, come riporta lei stessa, nel cortile di un carcere. Chiaro il riferimento a quello di Capanne, visto che non ha avuto altri periodi di detenzione. Nel testo la ragazza americana, accusata e poi definitivamente assolta dalla Cassazione insieme a Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher avvenuto a Perugia nel 2007, spiega: "Questa è una mia foto nel bel mezzo di tutto questo. Tutti, anche se sorridono, possono stare attraversando qualcosa...".

"Dopo essere stata condannata a 26 anni di carcere per omicidio, quando la terra mi è crollata sotto i piedi e la vergogna globale è piovuta su di me, ho avuto la mia prima illuminazione" aggiunge in un altro commento. Il riferimento parrebbe quindi ai giorni successivi alla prima sentenza di condanna a suo carico, emessa dal tribunale di Perugia a cavallo tra il 4 e il 5 dicembre 2009, alla metà circa del suo periodo di detenzione durato 4 anni, prima che l’assoluzione in secondo grado la riportasse in libertà nel 2011. "Per molti versi - scrive ancora - anche se adesso sono libera, legalmente vendicata, una donna con una carriera artistica (come avevo sempre sognato), una sostenitrice della giustizia (cosa che non avrei mai sognato), una moglie con un marito amorevole, una madre con un bambino gioioso...sto ancora camminando sul filo del rasoio".

Giallo sull’autore dello scatto. A Capanne Amanda aveva molto legato con l’allora cappellano don Saulo ma aveva anche partecipato a numerosi laboratori, musicali e teatrali. Sempre in quel periodo aveva inoltre parlato (sollevando sospetti di molestie su di lei mai però ’formalizzate’), delle attenzioni di un agente di polizia penitenziaria. Solite le reazioni degli internauti: plauso da una parte e sdegno dall’altra. Sarà così anche nel prossimo tweet...

Luca Fiorucci